Page 8 - Manuale dell'architetto
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NOZIONI GENERALI DI PROGETTAZIONE • RAPPRESENTAZIONE DEL PROGETTO A.1.
FORMATO UNI DEI DISEGNI 2./3.
POSIZIONE DEL RIQUADRO DELLE ISCRIZIONI A.NGPREOONZGEIOREATNTLIAI ZDIIONE
B.CSPTARRERUSATTTATTUZERRIOEISNETADICLIHLIIEZDIEELLE
Il riquadro delle iscrizioni FIG. A.1.2./5 SCHEMA DI CARTIGLIO C.EPSREORFCEISZSIOIONALE
(detto “cartiglio” o “intesta- D.PSTRROUGTETTUTRAAZLIEONE
zione”) deve essere colloca- 17 9 TITOLARE DELLO STUDIO
to presso l’angolo inferiore E.CAOMNBTIERNOTLALLOE
destro della squadratura del DESIGNAZIONE DELL' OPERA DATA F.CMOAMTEPROIANLEI,NTI, TECNICHE
foglio: a piegatura avvenuta, AGGIORNAMENTO
risulterà nella parte bassa G.URBANISTICA
della faccia in vista. La nor- 9 20 OGGETTO DEL DISEGNO N. DEL DISEGNO
ma UNI 8187 fissa dimen-
sioni e criteri dei “cartigli” nel DISEGNATORE ARCH. TITOLARE ARCH. COLLAB. RIFERIMENTI
caso di disegni meccanici;
sussiste tuttavia larga con- 149
cordanza nel ritenere che
tali criteri non possano Questo schema di cartiglio è utilizzato per i disegni di cantiere e in tutti i casi nei quali non siano prescritte ulteriori specificazioni come: dati fiscali, designazione del
essere estesi al caso degli committente, spazi per vidimazioni
elaborati architettonici che
richiedono un numero mag- questo formato si rende necessario per ottemperare a diverse prescri- “committente” (privato o pubblico che sia), i codici fiscali e l’indirizzo
giore di informazioni e di zioni normative e regolamentari – fiscali, amministrative, ecc. – che del titolare del progetto, le date, gli estremi, i timbri e le firme di vidi-
riferimenti. impongono anche la esplicitazione degli estremi di identificazione del mazione degli uffici tecnico-amministrativi preposti.
L’esempio riportato illustra
dimensioni e iscrizioni di un
tipo di “cartiglio” per disegni
architettonici richiamato in
diversi manuali.
Spesso, in Italia , vengono
adottati riquadri delle iscri-
zioni che occupano l’intero
frontespizio del foglio piega-
to, vale a dire un intero for-
mato A4 (210 x 297 mm);
FORMATO DEI FOGLI E SQUADRATURA I.S.O.
La International Standard Organization (I.S.O.) definisce TAB. A.1.2./4 DIMENSIONI I.S.O. DEL FOGLIO DI DISEGNO IN MILLIMETRI ARDAE.L1PPP.RREOSGENETTTAOZIONE
i formati “A” in modo identico ai formati UNI, trattati in ADOER.L2GP.ARNOIZGZETATZOIONE
precedenza, ma specifica in modo più rigido le dimen- FOR- MISURE DEL FOGLIO MARGINI MARGINE DA MARGINE MISURE NETTE APCAAOM.E3MBS.IPAEANGTGTIABISILLTEIITCEÀA
sioni dei margini e della corrispondente squadratura, MATO INF. - SUP. RILEGARE DESTRO DEL DISEGNO
con qualche differenza per quanto riguarda il margine 1.189 x 841
sinistro del foglio che è dato di dimensioni maggiori per A0 841 x 594 20 40 16 1.133 x 801
tutti i formati, in vista della esigenza di rilegature e fasci- A1 594 x 420 14 28 12 801 x 566
colazioni o di applicazione di fasce forate per l’archivia- A2 420 x 297 10 20 8 566 x 400
zione dei disegni, come si vede nella Tab. A.1.2./4. A3 210 x 297 7 20 6 184 x 283
A4 7 20 6 184 x 283
B1 1.000 x 707 14 28 12 960 x 679
SISTEMI DI MISURAZIONE, SCALE GRAFICHE DI RAPPRESENTAZIONE
SISTEMA METRICO DECIMALE
Il “Sistema Metrico Decimale”, nella sua prima sistematizzazione organica, compare in Francia all’epoca della rivoluzione francese, tra altri importanti portati dell’episteme
illuminista, per poi diffondersi gradualmente in tutta Europa e nei domini coloniali francesi e spagnoli. Nel 1875 gli Stati Uniti d’America si uniscono ad altri sedici paesi nel
sottoscrivere il Treaty of the Meter. Nel 1960 i lavori della General Conference of Weights and Measures mettono a punto una revisione del sistema metrico che assume il nome
di Système International d’Unités (S.I.). Questo stesso sistema metrico S.I., infine, viene assunto come riferimento negli Stati Uniti – con il U.S. Metric Act del 1975 – dove, con
The Metric Conversion Act si avvia un complesso processo di conversione “volontaria” dal sistema Customary al Metrico Decimale.
Il Sistema metrico S.I. si applica a tutti i sistemi di misurazione correlati. In questo capitolo se ne esaminano le applicazioni per quanto attiene al sistema delle costruzioni edili.
Occorre precisare che negli U.S.A. – e anche nei paesi europei, in misura minore – permangono ancora settori produttivi e corrispondenti settori di progettazione, all’interno dei
quali si continua a utilizzare diffusamente il sistema di misurazione Customary di ambito originario anglosassone.
Tali sono, per quanto concerne l’edilizia: il settore delle strutture in acciaio, delle barre metalliche, dei tubi e delle condutture idrauliche, e altri. Per questo motivo sono state
allegate tabelle dei fattori di conversione tra le principali unità di misura vigenti nel sistema Metrico S.I. e nel sistema Customary.
TAB. A.1.3./1 UNITÀ DI MISURA S.I.
(Système International d’Unité)
QUANTITÀ FISICHE UNITÀ SIMBOLI TAB. A.1.3./3 MULTIPLI DI UNITÀ S.I.
Lunghezza metro m CON NOMI SPECIALI
Massa chilogrammo k
Tempo secondo s QUANTITÀ FISICHE UNITÀ SIMBOLI
Corrente elettrica Ampere A 10-3 mc
TAB. A.1.3./2 UNITÀ SUPPLEMENTARI S.I. Volume litro 103 kg ADFOE.I1RDM.2ISA.ETGONUI NI
K 104 m2 RSSAICAS.A1PTELP.ME3REGI.SDREIANMFTIIACSHZUIEROADNZIEIONE,
QUANTITÀ FISICHE UNITÀ SIMBOLI Massa megagrammo 102 Pa
cd rad
Temperatura Kelvin Angolo piano radiante sr Area ettaro
(termodinamica)
Intensità luminosa candela Angolo solido steroradiante Pressione millibar
grado squillante, ma l’accademia grottescamente li “corregge”; l’Erechteion, a fianco del Partenone, è quanto di A 7