Page 155 - Il grande dizionario della metamedicina
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a partire da un tumore al seno oppure nei polmoni a partire da un tumore al colon. Sostiene anche che possono
     diffondersi da un punto all’altro dell’organismo attraverso cellule trasportate dalla circolazione sanguigna, linfatica
     o  attraverso  una  cavità  naturale  del  corpo,  come  tra  le  pareti  esterne  e  interne  della  membrana  peritoneale  che
     riveste l’addome.
     Si potrebbero nutrire dubbi su queste convinzioni, visto che sono fondate su ipotesi. Affinché delle cellule cancerose
     possano raggiungere zone lontane dal focolaio tumorale non hanno altra scelta che prendere la via arteriosa dato che,
     nel sistema venoso e linfatico, il sangue e la linfa scorrono dalla periferia verso il centro, cioè verso il cuore.
     Ora, molteplici esperimenti fatti sia con animali sia con uomini per trovare cellule cancerose nel sangue arterioso
     non hanno mai avuto successo. Inoltre, è estremamente raro osservare un cancro secondario in un animale.
     Ancora più interessante è constatare che quasi tutti gli organi possono essere colpiti da tumori primari, mentre quelli
     secondari (per metastasi) colpiscono principalmente organi come le ossa, i polmoni, il fegato e il cervello.
     Si sente sovente parlare di donne con un tumore al seno che sono state in seguito colpite da un cancro alle ossa, ai
     polmoni  o  al  fegato  e  infine  al  cervello.  Ma  è  molto  raro  che  si  produca  il  contrario,  ovvero  che  un  cancro  ai
     polmoni evolva in cancro al seno. Lo stesso per gli uomini: raramente si vedrà un uomo avere un cancro ai polmoni
     per poi svilupparne uno ai testicoli, mentre il contrario, ovvero un tumore ai testicoli come tumore primario seguito
     da un tumore ai polmoni come secondario, è molto frequente.
     La medicina allopatica (classica) postula anche che i tumori benigni non generano metastasi.
     Prendiamo il caso di una donna che ha appena consultato il medico per un piccolo nodulo che ha notato nel seno.
     Che succederà se lui le dice: «Ho una buona notizia per lei, non è che un lipoma, un piccolo tumore benigno»? La
     donna avrà paura di morire o si sentirà sollevata? Se, al contrario, il medico le dice: «Ho una triste notizia da darle,
     ha un tumore al seno», l’annuncio la solleverà o aumenterà lo stress che già c’era? Potrà forse causare uno shock, un
     nuovo  grave  stress?  Se,  in  più,  la  donna  chiede  al  medico:  «Potrei  morirne?»  e  lui,  volendo  essere  sincero,  le
     risponde: «È purtroppo il tumore con la maggiore mortalità nelle donne, ed è per questo che si deve intervenire
     rapidamente», questa risposta potrebbe generare la paura di morire e dar luogo a noduli sui polmoni? Vedi Tumore
     ai polmoni alla voce Polmoni.
     È possibile che una donna colpita da un tumore al seno, che ne ha subito l’ablazione così come la perdita di capelli,
     si senta svalutata e possa pensare: «Ora come potrà desiderarmi un uomo, priva di un seno e senza capelli?»? E che
     questo sentimento di svalutazione abbia una ripercussione sulle ossa, in particolare quelle del bacino (osso sacro)
     che corrisponde alla zona sacrale, luogo dei rapporti sessuali? Vedi Tumore alle ossa alla voce Ossatura.
     Sarebbe plausibile pensare che una persona che abbia sofferto molto in seguito a due interventi chirurgici, trenta
     radiografie  e  dodici  sedute  di  chemioterapia,  e  che  venga  informata  che  il  cancro  non  è  stato  debellato  e  che  è
     necessario  intensificare  i  trattamenti  di  chemioterapia,  reagisca  dicendo  a  se  stessa  e  al  medico:  «Basta,  ne  ho
     abbastanza, non ne posso più. Tanto vale farla finita adesso!» Può darsi che questa rinuncia equivalga per il corpo a
     non  voler  più  ricevere  niente?  Il  rischio  di  morire  di  fame  può  spingere  il  fegato  a  immagazzinare  nutrimento
     producendo grossi noduli che potranno essere diagnosticati come un tumore al fegato? Vedi Tumore al fegato alla
     voce Fegato.
     Le metastasi non sono forse dei tumori secondari dovuti a nuovi grossi shock che hanno ripercussioni sull’organo
     interessato?
     → Ai polmoni: una grande tensione che induce la persona ad avere molta paura di morire.
     → Alle ossa: una grande tensione che induce la persona a un sentimento di svalutazione: «A che servo ormai?»
     «Quale uomo ormai si interesserà a me?»
     → Al fegato: una grande tensione che porta la persona ad abdicare, a non voler più vivere.
     → Al cervello: una grande tensione che porta la persona a cercare senza sosta soluzioni per non morire.

     METATARSO: vedi Piedi.
     METEORISMO: gonfiore della pancia che può essere o meno accompagnato da gas intestinali e le cui cause possono
     essere diverse, la prima delle quali è l’alimentazione.  Per  esempio,  l’assunzione  di  cibi  provenienti  da  colture
     OGM (organismi geneticamente modificati) può avere conseguenze sulla mucosa del tratto gastrointestinale.
     Uno  studio  scientifico  pubblicato  sulla  rivista Lancet  ha  nuovamente  posto  attenzione  al  problema  degli  OGM.
     L’articolo descrive l’esperimento di alcuni ricercatori con due gruppi di topi, uno dei quali nutrito con patate OGM,
     l’altro  con  patate  non  modificate.  Trascorso  un  certo  periodo  è  stato  osservato  che  il  primo  gruppo  di  topi
     presentava  un  ispessimento  della  mucosa  gastrica,  diversamente  da  quello  nutrito  con  patate  non  OGM  che  non
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     aveva subito alterazioni.  Un numero sempre maggiore di alimenti modificati sta entrando nella composizione dei
     cibi che consumiamo quotidianamente.
     La seconda ragione può risiedere nella mancanza di esercizio fisico: un lavoro che costinge a stare seduti per ore
     può  favorire  il  disturbo.  Al  contrario,  il  camminare  svolge  un  ruolo  importante  per  i  movimenti  peristaltici
     dell’intestino.
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