Page 5 - L'onorata società
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Introduzione - La società incivile







              Conoscete  Giacomo  Leopardi?  Ovvio,  non  il  poeta,  il  geniale  e
          sfortunato sognatore che guardava la vita dal Colle dell'infinito di Recanati.
          No,  il  suo  omonimo,  meno  famoso  ma  sicuramente  più  potente.  L'ex

          parlamentare europeo di Forza Italia, l'uomo che per 24 anni ha guidato
          l'Ordine  nazionale  dei  farmacisti.  Quel  Leopardi  che  ha  fatto  il  diavolo  a
          quattro contro le parafarmacie e che è arrivato ad appoggiare la serrata
          delle croci verdi per protestare nei confronti di chi aveva osato l'inosabile:

          consentire la vendita di alcuni farmaci da banco, tipo l'Aspirina, addirittura
          nei supermercati.
              Avete  mai  sentito  parlare  di  Dino  Abbascià,  il  Leone  di  Bisceglie?
          Probabilmente  no.  Abbascià  gode  di  una  certa  fama  tra  le  signore  della

          Milano  bene,  che  possono  permettersi  di  comperare  una  vaschetta  di
          fragole a peso d'oro nel suo negozio-boutique di frutta e verdura in corso di
          Porta Nuova, pieno centro cittadino. Ma al resto degli italiani il suo nome
          dirà poco o niente. Eppure è lui che, alla testa della Fida, la Federazione

          dei  dettaglianti  alimentari,  associata  alla  Confcommercio,  guida  la
          resistenza dei negozianti nei confronti delle "potenze plutocratiche". Nello
          specifico, le società della grande distribuzione. I prezzi non contano, meno
          ancora  gli  orari  di  apertura  degli  esercizi:  l'importante  è  difendere  la

          categoria. E la non concorrenza.
              E Carlo Bologna, detto Spartacus? Altro personaggio sconosciuto. Niente
          di male, perché non ricopre esattamente un ruolo di primo piano. Per chi
          fosse interessato, Bologna è il capo dell'Associazione italiana taxisti e da

          Roma guida le rivolte delle auto bianche, che chiedono continui aumenti
          delle  tariffe  e  prendono  in  ostaggio  le  città  ogni  volta  che  si  parla  di
          accrescerne il numero.
              Si potrebbe continuare. Mai ascoltata in tv una dichiarazione di Riccardo

          Pedrizzi?  Forse  sì,  nella  sua  vita  precedente,  quando  era  senatore  di  An
          nonché  presidente  della  commissione  Finanze  di  Palazzo  Madama.  Oggi
          Pedrizzi ha trovato un altro lavoro e ha scelto di muoversi dietro le quinte:
          è l'eminenza grigia della potente lobby delle assicurazioni. Non proprio il

          settore  più  amato  dagli  italiani,  se  si  considera  che,  tanto  per  fare  un
          esempio, le associazioni dei consumatori hanno calcolato che dal 1994 al
          2008 le polizze Rc per le vetture di media cilindrata sono aumentate del
          150 per cento e per le moto fino a 150 cc del 413 per cento.

              In parecchi, invece, avranno sentito nominare Giuseppe Rotelli, specie
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