Page 6 - Mani in alto
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Martedì 4 luglio 1950
Esattamente dodici ore prima che il cadavere del bandito Giuliano sia ritrovato in un cortile di
Castelvetrano, una scatola di cerini volteggia nell’aria appiccicaticcia di un afoso pomeriggio
bolognese.
A lanciarla è stato uno spavaldo giovanotto con i capelli scuri e una pipa spenta tra le labbra. Altri due
giovani seguono attentamente quelle rapide piroette: la scelta di vita di tutti e tre dipende da come
ricadrà.
Il lato con la scritta sta per croce e indica la strada per diventare galantuomini, quello con la figura sta
per testa e conduce sulla via del crimine.
La scatola di cerini tocca terra con un tonfo lieve, quasi impercettibile.
Daniele allunga lo sguardo oltre la spalla del Bello mentre l’imbrunire attende sotto il portico.
«Testa…» biascica Paolo con il bocchino della pipa tra i denti mostrando la scatolina.