Page 273 - Shakespeare - Vol. 4
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Cordelia di Re Lear, a differenza della quale, però, non pagherà con la morte
          il contrastato rapporto con il padre.
          Già, il padre. Quel Cimbelino che, grottesca controfigura del testé citato Lear,
          dopo aver cambiato più volte idea su premi e castighi da distribuire, conclude

          l’opera annunciando la «sua» pace e proclamando un periodo di concordia e
          prosperità, quasi fosse un sovrano illuminato, dimentico di aver, nell’ordine:
          bandito dal regno uno dei suoi uomini migliori, Belario, sulla base dei «falsi
          giuramenti» di «due infami»; permesso che gli soffiassero sotto il naso i due

          figli  ancora  in  fasce;  esiliato  Postumo,  ovvero  l’uomo  amato  dalla  figlia;
          lasciato che Imogene fuggisse dalla corte; scatenato un’inutile guerra contro i
          romani, incolpando per questo a posteriori la «malvagia regina» da lui scelta
          come moglie.

          In tal senso, forse, seppur a dispetto della ricomposizione finale, si spiega il
          titolo originale e la centralità della figura del re: giacché quella di Cimbelino
          è, se vogliamo, nient’altro che la tragedia dell’inettitudine al comando.

                                                                                              GIUSEPPE MAUGERI




          Bibliografia per «Cimbelino»



          EDIZIONI
          New  Variorum,  a  cura  di  H.H.  Furness  jr.,  Philadelphia  1913;  New  Arden
          Shakespeare,  a  cura  di  J.M.  Nosworthy,  London  1955; New  Cambridge

          Shakespeare, a cura di J.C. Maxwell, Cambridge 1960 (a cura di M. Butler,
          London 2005); Pelican, a cura di R.B. Heilman, Baltimore 1963; Signet, a cura
          di R. Hosley, New York 1968; I Meridiani in I drammi romanzeschi, a cura di

          G.  Melchiori,  Milano,  Mondadori,  1981; Oxford  Shakespeare,  a  cura  di  R.
          Warren,  Oxford  1992; Shakespeare:  The  Roman  Plays,  a  cura  di  G.
          Holderness, B. Loughrey, A. Murphy, London 1996;  The RSC Shakespeare, a
          cura di J. Bate, E. Rasmussen, Basingstoke 2011.



          TRADUZIONI
          Cymbeline, trad. di G. Baldini, Milano, Rizzoli, 1963; Cimbelino, trad. di C.V.

          Lodovici, in W. Shakespeare, Teatro, vol. V, Torino, Einaudi, 1964: Cimbelino,
          trad. di A. Camerino, in W. Shakespeare, Tutte le opere, a cura di M. Praz,
          Firenze, Sansoni, 1964; Cimbelino, trad. di G. Nanni integrata da G. Melchiori,
          in I drammi romanzeschi, cit.
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