Page 1243 - Shakespeare - Vol. 4
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e chiederemo il perdono per lui.” Poi parlò di voi, signore;
che dovete perder la testa domani mattina,
e che lei deve raccoglier fiori per seppellirvi,
e far bella la casa. Poi non cantò
altro che “Salice, Salice, salice”, 84 e in mezzo
c’era sempre “Palamone, bel Palamone”,
e “Palamone era un baldo giovanotto.” Dove
sedeva l’erba era alta; le trecce scompigliate
una ghirlanda di giunchi incoronava; su lei s’appuntava
un migliaio di fiori d’acqua di diverso colore,
sì che mi sembrò come l’apparizione della bella ninfa
che nutre d’acque il lago, o come Iride 85
appena caduta dal cielo. Faceva anelli
coi giunchi che crescevano vicino, e ad essi dava
i motti più graziosi, “Così s’unisce il nostro vero amore”,
“Questo puoi perdere, non me”, e altri simili.
E poi piangeva, e cantava di nuovo, e sospirava,
e con lo stesso fiato sorrideva e si baciava la mano.
SECONDO AMICO
Ahimè, che pena!
CORTEGGIATORE
Mi mossi verso lei;
mi vide, e si buttò dritto nell’acqua. La ripescai,
e la rimisi salva a terra; ma subito
mi sfuggì via, e corse in città
con tali grida e rapidità che, credetemi,
mi lasciò molto indietro. Tre o quattro
vidi da lontano andarle incontro − uno di loro
riconobbi essere vostro fratello − là si fermò,
e cadde, non potendo sfuggirgli. Li lasciai là con lei,
e qui venni ad informarvi.
Entrano il Fratello del Carceriere, la Figlia del Carceriere, e altri.
Eccoli.
FIGLIA
[canta]