Page 952 - Shakespeare - Vol. 3
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Il vecchio Escalo, primo in considerazione,
               pure ti è secondo. Prendi la nomina.



              ANGELO
               Mio buon signore, saggiate ancora il mio metallo,
               prima che uno stampo così nobile e grande
               vi sia impresso.




              DUCA
                               Basta tergiversare.
               Con scelta ponderata e maturata
               ci siamo indirizzati su di voi: ecco le credenziali.
               La nostra fretta di partire è così urgente

               che prevale su tutto, e lascia in sospeso
               questioni impellenti. Quando il momento
               e i nostri affari lo richiederanno
               vi scriveremo di come stiamo, e per sapere

               come vanno le cose da voi. Allora, addio.
               Vi lascio sperando che eseguirete il compito.



              ANGELO
               Almeno dateci licenza, mio signore,
               di accompagnarvi per un po’ di strada.



              DUCA
               La fretta che ho non lo consente.

               Né occorre, sul mio onore, avere scrupoli.
               Avete potestà come la mia, di applicare
               o attenuare la legge secondo coscienza.
               Datemi la mano; partirò in segreto.

               Amo il mio popolo; ma non mi piace
               far scena ai loro occhi. Anche se fa bene,
               non godo dei loro applausi e grida di saluto;
               e non reputo persona di giudizio
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               chi se ne gloria. Per l’ultima volta, addio.



              ANGELO
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