Page 915 - Shakespeare - Vol. 3
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9 I, iii, 77-78 Il Clown distorce, a proprio uso, la filastrocca. In origine recitata così: «Se di nove buoni
                 uno  è  cattivo...  ce  n’è  pur  solo  uno  cattivo  ogni  dieci»,  con  probabile  riferimento  ai  dieci  figli  di
                 Priamo.
              10 I, iii, 81 tithe-woman: ‘decima donna’ (tithe, la decima parte dei prodotti della parrocchia dovuta al
                 parroco).
              11 I,  iii,  91  Benché  «l’onestà»  (cioè  lo  stesso  Clown  o,  forse,  la  “castità”,  ossia  Elena)  non  sia
                 innecessariamente severa in questioni morali (come si riteneva che fossero i puritani), tuttavia non
                 fa neanche del male: nasconderà la sua vera, orgogliosa natura sotto l’apparenza dell’obbedienza (il
                 Clown allude alla pratica dei sacerdoti calvinisti di conformarsi alle leggi religiose indossando la cotta,
                 ma, sotto, anche l’abito nero dei calvinisti ginevrini, in segno di mascherato dissenso).
              12 II, i, 97 Riferimento a Pandaro, zio di Cressida e suo intermediario con Troilo.

              13 II,  iii,  39 Lustique:  termine  abbastanza  diffuso  in  questa  grafia  nell’Inghilterra  elisabettiana  per
                 l’affinità con lusty.

              14 II, v, 5-6 Letteralmente è ‘prendere un’allodola per uno zigolo’, cioè stimare qualcuno al disotto dei
                 meriti.

              15 III, ii, 110 still-piecing: l’in-folio ha still-peering, ma numerosi emendamenti sono stati proposti, fra cui
                 appunto still-piecing,  il  più  comunemente  accettato,  riferito  al  ‘richiudersi’  o  ‘ripararsi’  dell’aria  dopo
                 l’ingresso di un corpo estraneo.

              16 III,  iv,  4  Ci  si  riferisce  con  tutta  probabilità  al  santuario  spagnolo  di  San  Giacomo  di  Compostela,
                 anche se resta difficile capire come Elena possa poi trovarsi in tutt’altra parte del mondo, a Firenze.

              17 IV, i, 41 Il significato di Bajazeth non è stato spiegato soddisfacentemente: è stato suggerito che
                 Parolles fa una pasticciata allusione all’asino di Balaam che parlò quando il Signore gli aprì la bocca.

              18 IV, ii, 38 L’in-folio recita: «men make rope’s in such a scarre», ma il significato oscuro della frase fa
                 pensare  a  una  corruzione  del  testo,  dovuta  alla  erronea  riproduzione  a  stampa  della  grafia
                 shakespeariana. Fra gli emendamenti suggeriti, quello qui proposto raccoglie più consensi. Quale che
                 sia il significato della frase, questa sembra essere designata a mostrare segni di cedimento da parte
                 di Elena.

              19 IV, iii, 184 Qui Bertram si rivolge al Primo Nobile («capitano Dumaine»), fratello del Secondo Nobile
                 (l’altro Dumaine).

              20 IV, v, 18 Si riferisce al re di Babilonia e alla leggenda che lo vuole, folle, cibarsi di erba.
              21 IV,  v,  40  «Principe  Nero»  era  il  soprannome  del  figlio  maggiore  di  Edoardo II,  Edward,  padre  di
                 Riccardo II. Appena più sopra (37-38) si allude al fatto che il Principe Nero, che combatté in Francia,
                 avrebbe  espresso  la  sua  collera  in  quel  paese;  oppure  che  vi  avrebbe  contratto  la  sifilide,  o  ‘mal
                 francese’.
              22 IV, v, 47-52 Allusioni e citazioni dai Vangeli: il demonio è chiamato «principe del mondo» in  Giovanni
                 (XII, 31 e XIV, 30); la «porta stretta» e il «sentiero fiorito» appaiono in un famoso passo di Matteo
                 (VII, 13).
              23 IV,  v,  96 carbonadoed: letteralmente ‘tagliata’, ossia incisa da un chirurgo che medica ulcerazioni
                 sifilitiche.
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