Page 632 - Shakespeare - Vol. 3
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20 I,  v,  14  Feste,  il  Buffone,  con  l’espressione use  their  talents  allude,  sia  pure  ricorrendo  a  un
                 nonsense, alla parabola dei talenti (Vangelo secondo Matteo, XXV).
              21 I,  v,  32 Quinapalus:  il  Buffone  s’inventa  delle  autorità  a  casaccio.  Stavolta  parla  di  un  filosofo
                 inesistente che presenta una qualche somiglianza fonetica con Quintiliano.

              22 I,  v,  50-51 Cucullus  non  facit  monachum:  un  proverbio  latino  che  significa  «il  cappuccio  non  fa  il
                 monaco», corrispondente all’italiano «l’abito non fa il monaco».

              23 I,  v,  80 ordinary  fool...  stone:  stando  all’interpretazione  di  M.M.  Mahood, ordinary  (ordinario,
                 comune)  significherebbe  invece  «da  taverna»  mentre  Stone  sarebbe  il  nome  di  un  buffone  che
                 compare nel Volpone del commediografo Ben Jonson.
              24 I, v, 110 pia mater, così veniva chiamata la membrana che protegge il cervello.

              25 I,  v,  289  All’epoca  veniva  frequentemente  usata  la  parola county  (contea)  al  posto  di count
                 (conte).

              26 II, i, 15 Messalina: stando ai commentatori, Shakespeare alluderebbe alla città di Marsiglia.
              27 II,  iii,  2 diluculo  surgere:  l’espressione  latina  si  conclude  con  le  parole saluberrium  est.  Con  ogni
                 probabilità  si  tratta  di  una  frase  tratta  dalla  grammatica  latina  del  Lilly,  molto  usata  in  epoca
                 elisabettiana.

              28 II,  iii,  17 we three: ci si riferisce a un’insegna d’osteria in cui venivano rappresentati due buffoni o
                 due asini.

              29 II, iii, 23-24 Pigrogromitus... Queubus  (cfr.  atto  I,  scena V,  v.  32: Quinapalus): nomi inventati da
                 Shakespeare.

              30 II, iii, 26-28 Malvolio’s... houses, un autentico rompicapo di cui però i vari commentatori non hanno
                 mai fornito un’interpretazione pienamente soddisfacente. Resta il fatto che il Buffone è sprezzante
                 con  Malvolio,  ossequioso  con  Olivia  mentre,  in  mancanza  di  una  taverna  che  si  chiami  appunto
                 Myrmidon, si può pensare che faccia del nonsense allo stato puro.
              31 II,  iii,  58-59 three...  one  weaver:  stando  a  Mahood  molti  tessitori  erano  «calvinisti  rifugiatisi  [in
                 Inghilterra] dai Paesi Bassi».
              32 II,  iii,  75 Peg-a-Ramsey: secondo Mahood su quest’aria veniva cantata una ballata su una moglie
                 gelosa.
              33 II, iv, 97-100 retention... revolt: Shakespeare ricorre a una metafora di carattere medico, anche se
                 all’epoca si credeva che le emozioni avessero sede proprio nel fegato.
              34 II,  v,  36-37 The  Lady...  wardrobe:  è  un’allusione  che  resta  oscura  malgrado  i  tentativi  dei
                 commentatori di rintracciarne le origini nelle cronache dell’opera.
              35 II, v, 38 Gezabele era la vedova di Ahab, re d’Israele, che lasciò che il paganesimo invadesse il
                 paese e che l’inganno si sostituisse alla giustizia. Alla fine la regina venne spinta giù dal balcone e
                 sbranata dai cani (come profetizzato da Elia). Il contesto però dimostra che Sir Toby non sa nulla
                 della storia di Gezabele.

              36 II, v, 84-85 C’s... great P’s: nell’iscrizione della lettera in effetti non compaiono né C né P anche se,
                 come  suggerisce  Dover  Wilson,  Malvolio  nell’atto  di  leggere  queste  lettere  finisce  per  coprirsi  di
                 ridicolo.

              37 II,  v,  108 M.O.A.I.:  altro  rompicapo  per  i  commentatori  shakespeariani,  anche  se  Mahood
                 suggerisce che si tratti di un anagramma dell’espressione I Am O. (sono O.) dove la O. starebbe
                 per Olivia.
              38 II,  v,  147-148 Yellow  stockings...  cross-gartered:  sia  la  calzamaglia  gialla  che  le  giarrettiere
                 incrociate  non  solo  erano  fuori  moda  all’epoca  (Dover  Wilson)  ma  non  s’addicono  all’atmosfera
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