Page 1377 - Shakespeare - Vol. 3
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In fede mia, non ci credo.
EMILIA
E in fede mia invece sì, e dopo averlo fatto sistemerei le cose. Caspita, mica
lo farei per un anellino, o per una pezza di lino, o per gonne, vestiti,
cappelletti, per regalucci così da poco. 214 Ma per tutto l’oro del mondo!
Misericordia, chi non farebbe becco il marito per farne un re? Rischierei bene
il purgatorio.
DESDEMONA
Ah no, io non mi macchierei di questa colpa
per tutto il mondo.
EMILIA
Be’, la colpa è una colpa di questo mondo; e se vi ripagano della fatica con
tutto il mondo, la colpa fa parte di quel mondo che è vostro, e potete subito
rimediarvi.
DESDEMONA
Non credo che ci siano donne così.
EMILIA
Ce ne sono a dozzine, e ancor di più,
che popolano il mondo per cui si sono date.
Ma io penso che sia colpa dei mariti
se le donne peccano. Diciamo che diradano
le loro attenzioni, e in altri grembi
riversano il tesoro che è nostro, 215 oppure
smaniano di insensate gelosie
e ci tengon sotto chiave; o ci picchiano,
o per dispetto ci lesinano i soldi. 216
Be’, anche a noi bolle il sangue e,
seppur magnanime, sappiamo vendicarci.
Sappiano i nostri mariti 217 che le mogli
hanno i loro stessi sensi: vista, odorato,
gusto per il dolce e per l’amaro, come loro.
Cosa li spinge a tradirci con altre donne?