Page 1353 - Shakespeare - Vol. 3
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Lei gliel’ha regalato, e lui lo dà alla sua puttana.



              OTELLO
          Vorrei  impiegare  nove  anni  a  ucciderlo:  una  donna  così  bella,  così  gentile,
          così dolce.



              IAGO
          Ah, dovete scordarvelo.



              OTELLO
          E che lei muoia e marcisca e sia dannata stanotte. Non deve vivere. No, il
          mio cuore s’è fatto di pietra; se lo colpisco mi fa male la mano. Oh, non c’è al

          mondo creatura più dolce, può stare al fianco di un imperatore e comandarlo
          a bacchetta.



              IAGO
          No, non fate così.



              OTELLO
          Accidenti a lei, io dico solo quel che è: abilissima con l’ago, mirabile musicista

          −  oh,  ammansirebbe  un  orso  col  suo  canto  −  con  un’intelligenza  e
          un’immaginazione così alta e ricca!



              IAGO
          E proprio per questo è più colpevole.



              OTELLO
          Oh, mille, mille volte... e di natura così gentile!



              IAGO
          Sì, troppo gentile.



              OTELLO
          Ah, non c’è dubbio: ma che peccato, Iago! O Iago, che peccato, Iago!



              IAGO
          Se  vi  commovete  tanto  sulla  sua  infamia,  datele  pure  carta  bianca
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