Page 532 - Shakespeare - Vol. 2
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ATTO I EN
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Scena I EN
Entrano il Re, Lord John di Lancaster, il Conte di Westmoreland, [Sir
Walter Blunt] e altri.
RE
Tremanti come siamo, pallidi per gli affanni,
lasciamo alla pace impaurita il tempo di ansimare 2
e dare notizie trafelate di nuove contese
che devono nascere su lidi lontani.
Non più le crepe assetate della nostra terra
si imbratteranno le labbra del sangue dei suoi figli:
non più la guerra scaverà di trincee i suoi campi,
né ammaccherà i fiori con gli zoccoli armati
di passi ostili. Gli sguardi opposti
che, come le meteore di un cielo sconvolto
nate di una sola natura e sostanza,
si sono testé scontrati nell’intestino assalto
e nel furioso duello della carneficina civile,
ora in belle schiere amiche
tutti insieme marceranno né più si opporranno
ad amici, parenti e alleati.
La lama della guerra, coltello mal riposto,
non più taglierà il suo padrone. Perciò, amici,
per giungere fino al sepolcro di Cristo
− di cui soldati, sotto la cui croce benedetta
siamo ora arruolati e destinati a combattere −
subito raccoglieremo un esercito di inglesi,
le cui braccia furono formate nel ventre materno
per mettere in fuga i pagani nei sacri campi
sui quali passarono i piedi benedetti
che millequattrocento anni fa furono inchiodati