Page 63 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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persiane dovevano essere tenute accostate per non ferire
                   maniera  incredibile:  concedimi  quindi  il  balsamo  della
 i suoi occhi.     l’amoroso  e  il  disperato:  «Sento  la  tua  mancanza  in
 Come  il  suo  maestro  Ritschl,  anche  Nietzsche  prese  tua presenza e fai in modo che non sia troppo breve...
 l’abitudine di invitare gli studenti più meritevoli a casa  Vivendo  così  da  eremita,  in  questi  anni  di  giovinezza
 sua.  Era  un’abitazione  borghese,  con  grandi  poltrone  così difficili, la mia amicizia diventa davvero quasi pato-
 bianche, foderate di cretonne, decorate con motivi flo-  logica; ti prego come può pregare un ammalato: “Vieni
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 reali. E fiori c’erano dappertutto: in vasi, in brocche, sui  a Basilea!”» .
 tavoli, negli angoli della stanza. «Sembrava di essere in  La sua solitudine non durò per molto. In aprile arrivò
 visita a una vecchia amica» ricorda uno degli studenti, il  a  Basilea  per  occuparvi  la  cattedra  di  teologia  Franz
 quale nota però anche che in quella affabilità c’era qual-  Overbeck,  che  doveva  diventare  l’amico  più  fedele,
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 cosa  di  forzato  e  di  impercettibilmente  insincero .  Ad  l’amico di tutta una vita. Come prima di lui Deussen e
 ogni modo con gli studenti ebbe sempre successo. Tan-  Mushake, Overbeck andò ad abitare nella stessa casa di
 to che quando, nel 1872, rifiutò l’ingaggio della piccola,  Nietzsche, nell’appartamento accanto. Veniva da un am-
 ma  prestigiosa,  Università  di  Greifswald,  i  suoi  alunni  biente molto diverso da quello di Nietzsche, di cui era
 progettarono  una  fiaccolata  in  suo  onore  in  segno  di  più vecchio di sette anni. Era nato nel 1837 a Pietrobur-
 gratitudine.  Ma  Nietzsche  rifiutò  cortesemente  questo  go da un uomo d’affari tedesco naturalizzato inglese e
 omaggio.          da una francese. In casa sua si parlavano quattro lingue,
 Eppure, nonostante insegnare gli riuscisse facile, aves-  il  russo,  il  tedesco,  l’inglese,  il  francese  e  in  seguito
 se la simpatia degli studenti e la benevolenza dei colle-  Franz imparò, per buona misura, anche l’ebraico dove
 ghi, e non ci fossero quindi motivi di stress, la cosa lo  pure  Nietzsche  si  era  cimentato,  senza  successo.  Nel
 affaticava  parecchio.  Già  agli  inizi  di  luglio  del  1869,  1846 era stato mandato a studiare a Parigi e nel 1848,
 quando è in cattedra da appena due mesi, scrive a Deus-  ragazzino, aveva partecipato, durante i moti rivoluziona-
 sen: «Vi sono non rari momenti in cui mi sento sfinito»  9  ri di quell’anno, alla contestazione studentesca cantando
 e pochi giorni dopo alla madre: «L’insegnamento scola-  la  Marsigliese  vestito  con  un  incredibile  frac  blu  con
 stico  e  le  lezioni  quotidiane  mi  spossano  terribilmen-  pantaloni gialli. Ma a dispetto di questi precedenti era
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 te» . E questo è strano. In fondo faceva quattordici ore  un uomo tranquillo, mansueto, tollerante, paziente, che
 di lezione alla settimana, otto all’università, sei al liceo  sapeva farsi benvolere da tutti senza per questo essere
 classico, il Pädagogium, insegnamento che era connesso  un paraculo. Insomma una gran brava persona, anche se
 all’incarico principale. Al liceo aveva meno di venti stu-  non  doveva  essere  privo  di  un  certo  spirito  se  la  casa
 denti, all’università una media di sette, toccò il massimo  dove abitava con Nietzsche, cui si aggiunse nel 1872 il
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 con  dodici  ma  arrivò  anche  ad  averne  solo  due .  Un  filosofo Heinrich Romundt, vecchia conoscenza di Lip-
 carico di lavoro che non avrebbe dovuto spaventare né,  sia,  era  stata  soprannominata  dalla  buona  società  di
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 tanto meno, fiaccare un ragazzo nel pieno della forza e  Basilea «la casa dei veleni» . Né mancava di coraggio
 dello slancio della giovinezza. Ma lui si sentiva stanco e  intellettuale: nel 1873 dichiarò pubblicamente di essere
 già vecchio e firma così una lettera alla madre: «Il tuo  uscito dalla Chiesa cristiana. Benché un docente di teo-
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 vecchio figlio, che diventa sempre più vecchio» .  logia  ateo  non  fosse  davvero  il  massimo,  soprattutto  a
 Si  sentiva  anche  solo  e  manda  a  Rohde  lettere  fra  quei  tempi,  i  bravi  svizzerotti  borghesi  che  avevano  in




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