Page 60 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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ferisce le passeggiate e lo starsene da solo. Già il primo
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                   giorno si lamenta con la madre: «Sento molto la man-                   così  posato  e  serio,  sembrava  molto  più  vecchio  della
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                   canza  di  un  amico» .  Si  tratta  soprattutto  di  Erwin            solo quando la sua superiorità era, per motivi istituzio-
                   Rohde  che  è  in  viaggio  in  Italia.  Per  darsi  un  tono  e,      nali o di situazione, fuori discussione. E quindi con gli
                   forse, per sembrare più vecchio di quello che è, si è fatto            studenti, con i bambini, con le vecchie signore e anche
                   crescere i baffi in modo spropositato e va in giro vestito             con le persone del popolo, purché avessero un istintivo
                   in maniera assurda, con un cappello a cilindro, grigio o               e atavico rispetto per “Herr Professor”. Con i bambini,
                   bianco,  che  nessuno  portava  a  Basilea,  tenendo  sotto-           con  i  quali  giocava  volentieri,  era  anche  facilitato  da
                   braccio  un  parasole.  «Tutto  estremamente  in  ordine  e            quel molto di infantile e ingenuo che sempre rimase in
                   spazzolato, come appena tolto dalla scatola» ricorda un                lui.
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                   testimone . Credeva di essere elegante, era solo ridicolo.               Ma  non  è  solo  questa  particolarità  psicologica  –  la
                   D’altronde  Nietzsche,  sia  nel  guardaroba  che  nell’ar-            sicurezza che gli veniva dall’essere investito di un’auto-
                   redo,  non  ebbe  mai  un  vero  buon  gusto  (e  la  miopia           rità indiscussa – che rese agevole il suo rapporto con gli
                   deve averci qualcosa a che fare), indulgeva facilmente al              studenti.  L’istinto  pedagogico  era  innato  in  lui.  Come
                   kitsch e nel fondo rimase sempre un provinciale.                       ricorda ne La mia vita, quando era studente universita-
                      La comunità di Basilea, che allora contava non più di               rio a Bonn e a Lipsia a interessarlo non era tanto ciò che
                   30 mila abitanti, e i suoi colleghi lo accolsero però con              insegnavano i professori, ma come lo insegnavano, il loro
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                   benevolenza.  Perché  si  accorsero  subito  che  era  inno-           metodo .  Nietzsche  può  essere  considerato  pessimo
                   cuo. Il vecchio filologo Jacob Mähly, uno di quelli che                come  musicista,  negato  come  musicologo,  mediocre
                   più  aveva  avversato  il  suo  arrivo  a  Basilea,  lo  ricorda       come poeta, anonimo come filologo (nella sua materia,
                   così:  «Nietzsche  era  una  natura  del  tutto  inoffensiva  e        tradendo le aspettative di Ritschl, non produsse nulla di
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                   godeva  quindi  della  simpatia  di  tutti  i  colleghi  che  lo       realmente rilevante), discutibile persino come filosofo ,
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                   conoscevano» .                                                         ma,  oltre  che  un  insuperabile  psicologo  e  uno  stilista
                      Soprattutto all’inizio, poiché costituiva una novità per            magistrale, fu sicuramente un grande, grandissimo peda-
                   la ristretta élite della piccola cittadina, fu sommerso da             gogo. E, in fondo, l’intera sua filosofia può essere anche
                   inviti  e  si  integrò  abbastanza  presto  partecipando  alla         intesa come una pedagogia.
                   vita  sociale,  andando  ai  concerti,  alle  feste  e  ai  ricevi-      Gli  studenti  lo  amavano  molto.  Nell’insegnare  era
                   menti danzanti dove faceva anche un po’ il mattacchio-                 dolce e comprensivo, parco di lodi, ma i rari rimproveri
                   ne. Dentro di sé si sentiva però, come sempre, estraneo.               erano  fatti  con  garbo,  tatto  e  intelligenza  in  modo  da
                   Scrive a Rohde: «La cosa più insopportabile è che deb-                 non offendere mai la sensibilità dello studente. Nei dieci
                   ba sempre rappresentare una parte, l’insegnante, il filo-              anni  che  insegnò  a  Basilea  non  si  ricorda  un  suo  solo
                   logo, l’uomo e dovermi dare un contegno con tutti quel-                scatto  d’ira.  E  benché  non  abbia  mai  punito  nessuno,
                   li con cui ho a che fare. E questo lo so fare così male e              era rispettatissimo. Giocava qui anche quella sensazione,
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                   lo disimparo sempre più» .                                             che già era presente nei suoi coetanei quando era bam-
                      Con  gli  studenti  aveva  invece  un  ottimo  rapporto.            bino: che fare degli scherzi a Nietzsche fosse maramal-
                   Non perché, com’è stato anche scritto, lo sentissero un                desco. Parlava con voce piana, pacata, e durante le sue
                   quasi  coetaneo  –  ché  Nietzsche,  per  comportamento,               lezioni, che pur si svolgevano assai presto la mattina, le




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