Page 6 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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mata,  giovanissimo,  non  ancora  laureato,  all’insegna-
                   L’opera di Janz non è una biografia, ma un poderoso, ed
 mento  universitario,  l’amicizia  con  Wagner,  la  rottura  Nietzsche  si  diluisce  e  si  perde  insieme  al  suo  senso.
 col grande compositore e con il suo ambiente, l’abban-  eccellente,  materiale  documentario,  filologicamente
 dono del mondo accademico e la stessa follia, apparten-  ineccepibile,  a  disposizione  di  un  futuro  biografo.  Io,
 gono tutti all’ambito spirituale. Nella sua vita Nietzsche  con una certa sfrontatezza e una bella dose d’incoscien-
 non ha fatto altro, o quasi, che pensare e scrivere. E se  za, ho voluto essere quel biografo. Tanto più perché la
 è vero, come lui stesso sostiene, che ogni filosofia è in  cosa non è priva, forse, di una urgenza. Da certi bron-
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 realtà un’autobiografia , ciò è tanto più valido proprio  tolii di tuono, da certe catastrofi, avvenute o annunciate,
 per Nietzsche perché l’intera sua opera non è che una  si avverte infatti uno dei periodici, e prepotenti, ritorni
 lunga,  ininterrotta,  anche  se  indiretta  e,  fino  a  Ecce  di Nietzsche. Quella crisi dell’Occidente che Nietzsche
 homo – il libro che precede di pochi mesi il suo crollo  per  primo  annunziò,  oltre  un  secolo  fa,  sta  venendo  a
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 psichico – inconfessata autoanalisi .  piena maturazione proprio oggi. Aggredito dall’esterno
 Si  capisce  allora  perché  i  già  radi  biografi  di  Nietz-  da un terrorismo che esso stesso ha evocato e che ne è
 sche,  sia  R.J.  Hollingdale,  col  suo  classico  Nietzsche.  una proiezione, corroso all’interno da inquietudini e fru-
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 L’uomo  e  la  sua  filosofia ,  sia  il  più  modesto  ma  più  strazioni profonde di cui il movimento No Global è solo
 recente Horst Althaus (Nietzsche. Una tragedia borghe-  la  manifestazione  più  vistosa,  l’Occidente  sembra  sul-
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 se) , finiscano per confondere vita e opera e non resista-  l’orlo  di  un’autodistruzione  che  Nietzsche  preconizzò,
 no alla tentazione di fare una storia più che dell’uomo  perdendo  in  questa  ricerca  che  appariva  visionaria  la
 del suo pensiero, trasformandosi in esegeti della filosofia  propria  mente,  e  contro  la  quale  cercò  di  mettere  in
 nicciana, cosa di cui non si avverte davvero il bisogno  guardia non tanto i suoi contemporanei, che non erano
 perché, da questo punto di vista, la bibliografia è ster-  in grado di capirlo perché anticipava troppo i tempi, ma
 minata.           i suoi posteri, cioè noi. Nietzsche non è alle nostre spal-
 Per la verità una biografia in senso stretto di Nietz-  le, ci è accanto e, per molti aspetti, ancora davanti. Mi
 sche  esiste  ed  è  la  monumentale  opera  di  Curt  Paul  è sembrato quindi interessante, e forse anche utile, co-
 Janz,  Vita  di  Nietzsche,  in  tre  volumi,  pubblicata  da  noscere  oltre  al  pensiero,  di  cui  si  sa  moltissimo  ma
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 Laterza nel 1980 , che registra fin nei minimi dettagli le  spesso  confusamente  e  con  la  tendenza  a  utilizzarlo
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 sue abitudini, i suoi spostamenti, le sue amicizie, le sue  come un prêt-à-porter , anche l’uomo, di cui si sa invece
 emozioni, la sua malattia, lasciando l’opera sullo sfondo.  poco, cercando di coglierne soprattutto la psicologia e i
 Ma si tratta di una clamorosa occasione mancata. Janz,  movimenti interiori e caratteriali che l’hanno portato a
 un musicologo che si è trovato a ereditare il lavoro di un  pensare ciò che ha pensato e a vivere come ha vissuto.
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 altro biografo, Richard Blunck , morto nel frattempo, si  Il lettore giudicherà se sono stato all’altezza della si-
 disperde a descrivere, per pagine e pagine, le mura della  tuazione. Non vorrei però che si pensasse che affronto
 città di Basilea dove Nietzsche insegnò o l’ordinamento  quest’avventura da sprovveduto. Nell’arco di vent’anni,
 federale svizzero oppure a rincorrere i parenti dell’ulti-  dai  venti  ai  quaranta,  ho  macinato  l’intera  opera  di
 mo affittuario di Nietzsche, Davide Fino, sino al quarto  Nietzsche che è stata determinante per la mia formazio-
 o quinto grado. Per cui non c’è ritmo, non c’è tensione,  ne, ho letto i principali lavori di esegesi, dai basilari studi
 non c’è unità, c’è una gran confusione in cui la vita di  di  Heidegger,  di  Löwith,  di  Jaspers,  alle  straordinarie




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