Page 110 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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piacevole. La sera, dopo cena, Nietzsche aspettò che
di Wagner così come si accendevano senza controllo
Wagner avesse finito di suonare la scena delle figlie del apparentemente imperturbabile, e non replicò. Ma le ire
Reno dal finale del Crepuscolo degli dei, cui il composi- altrettanto rapidamente sbollivano. Si dimenticò presto
tore stava lavorando, per tirar fuori la voluminosa par- di quella gaffe e quando un mese dopo Nietzsche gli
titura del Triumphlied per pianoforte. Chiese a Wagner fece avere la Terza inattuale. Schopenhauer come educa-
se poteva farla suonare a Cosima e al pianista Paul tore, gli mandò la solita lettera colma di elogi e di inco-
Klindworth, che era lì per la riduzione del Crepuscolo: raggiamenti.
voleva avere un suo giudizio. Brahms, che aveva Nietzsche era di una pasta diversa. Covò i suoi senti-
vent’anni meno di Wagner, era l’astro nascente del fir- menti, e risentimenti, in orto chiuso. Ed è qui, sull’incol-
mamento musicale tedesco, un rivale pericoloso, anche pevole Triumphlied, che con tutta probabilità si consu-
perché non essendo un wagneriano era considerato, ipso mò per Nietzsche la decisiva rottura col Meister, rottura
facto, a Bayreuth, un antiwagneriano (in realtà era un interiore, perché per quella aperta, anche se mai vera-
uomo tranquillo, alieno da polemiche e risse, che si fa- mente definitiva, bisognerà aspettare molto tempo, fino
ceva soprattutto i fatti suoi). Hollingdale sostiene che alla pubblicazione di Umano, troppo umano nel 1878. Se
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quella di Nietzsche fu una provocazione a freddo . Io fino a quel momento, come rivelano i suoi taccuini,
non lo credo. Nietzsche era assolutamente incapace di Nietzsche aveva visto soprattutto i limiti del composito-
malizie e di azioni trasversali di questo tipo e, nello stes- re, del musicista, del pensatore, la scenataccia del
so tempo, non era in grado di reggere lo scontro frontale Triumphlied, che lo aveva inchiodato a una situazione
quando non avveniva non con un bersaglio letterario, per lui insostenibile, psichicamente e fisicamente, illumi-
virtuale ma con persone presenti. Se attaccava lo faceva nò di luce cruda le magagne dell’uomo Wagner. «Uno
solo sulla carta, altrimenti rimaneva nel suo guscio. Le degli uomini più sublimi che esistano», come l’aveva
manovre e i trabocchetti erano estranei al suo tempera- definito agli inizi della loro amicizia, si rivelava per
mento, in fondo molto semplice e leggibile. Penso che quello che era: meschino, egocentrico, fazioso, privo di
sia più aderente alla realtà l’ipotesi di Janz. Nietzsche, in generosità artistica, attaccato morbosamente al proprio
conformità col suo individualismo e la concezione del potere, «un piccolo despota geloso che non aveva la
genio come prodotto del lavoro di decine di generazio- forza di apprezzare il genio di un altro senza dover te-
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ni, vagheggiò per tutta la vita di riunire una ristretta mere per la sua propria posizione» .
cerchia di eletti: l’idea dell’Accademia, di una sorta di Ma ancora una volta Nietzsche nascose più che poté
“convento degli ottimati”, ritorna spessissimo nelle sue i suoi veri sentimenti. Del resto staccarsi da Wagner gli
lettere. Non poteva anche Brahms entrare a far parte di costava molto e non sapeva decidersi. Un poco si illude-
questi “eletti”, insieme a Wagner e a lui stesso? E così, va che il Wagner da lui idealizzato agli inizi fosse quello
ingenuamente, porse il Triumphlied al Maestro per sape- vero e l’altro solo una brutta copia passeggera. Eppoi
re cosa ne pensasse. Lì per lì Wagner, sorpreso, si mise c’era anche il fascino che su di lui esercitava Cosima.
a ridere. Ma rideva a denti stretti. Improvvisamente di- Il Natale del 1874 lo passa di nuovo a letto, indispo-
ventò paonazzo ed ebbe uno dei suoi famosi e temuti sto. A Malwida von Meysenbug scrive: «Ieri, primo
scoppi di collera investendo l’incauto con tutto il suo giorno dell’anno, guardai il futuro con vero tremore.
furore. Nietzsche se ne stava muto, lo sguardo fisso, Vivere è terribile e pericoloso – io invidio chiunque ab-
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