Page 100 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
P. 100

tro di Bayreuth. Pioveva a dirotto e il rito fu sbrigativo:
                                                                                          no in parte, la sua terra di adozione non gli era piaciuta.
                   Wagner  colpì  la  pietra  e,  mortalmente  pallido,  risalì           quella che qualche anno dopo sarebbe diventata, alme-
                   subito in carrozza con Nietzsche per andare a conclude-                Trovò l’aria dolce «in modo ripugnante».
                   re la cerimonia nel vecchio teatro barocco di Bayreuth.                  Il rapporto di Nietzsche con il nostro Paese è bizzar-
                   Davanti a tanti musicologi Nietzsche non seppe resistere               ro. Nonostante vi abbia soggiornato a lungo, a Genova,
                   alla tentazione di gettarsi sul pianoforte e improvvisare.             a Rapallo, a Venezia, a Roma, a Torino e in molti altri
                   La cosa piacque pochissimo a Wagner che lo interruppe                  luoghi,  e  fosse  amico  di  uno  dei  maggiori  studiosi  del
                   dicendogli  malignamente:  «No,  Nietzsche,  lei  suona                Rinascimento,  Jacob  Burckhardt,  non  mostrò  mai  un
                                                 2
                   troppo bene per un professore» .                                       vero interesse per l’Italia, né alcuna curiosità per la sua
                      In  quell’occasione  conobbe  l’attempata  signorina                storia  e  la  sua  cultura,  non  ne  imparò  la  lingua  né  si
                   Malwida von Meysenbug, vecchia amica di Wagner, che                    ingegnò di farlo (non era portato per le lingue vive, ma
                   era destinata a giocare una parte di una certa importan-               solo  per  quelle  morte,  latino  e  greco),  e  degli  scrittori
                   za nella sua esistenza e a sostituire Richard in quel ruolo            italiani, oltre a Dante, studiato a scuola, conosceva solo
                   genitoriale di cui sembra che il giovane Nietzsche avesse              Machiavelli e Leopardi, un po’ poco per un erudito del
                   estremo bisogno.                                                       suo livello.
                      Su consiglio di Wagner e di Cosima, che lo invitavano                 Nei taccuini di Nietzsche le prime osservazioni criti-
                   alla prudenza, si era anche deciso, per rifarsi una verginità          che  su  Wagner  risalgono  a  metà  aprile  del  1872.  A
                   filologica, a dedicarsi a un’opera scientifica. Riprese stan-          Natale di quell’anno, benché invitato con la solita cor-
                   camente in mano un lavoro, Il trattato fiorentino su Ome-              dialità,  non  andò  a  casa  dei  Wagner,  mandò  solo  in
                   ro e Esiodo, di cui aveva già pubblicato la prima parte sul            regalo a Cosima un suo lavoretto, Cinque prefazioni per
                   «Rheinisches Museum», lo completò e lo spedì a Ritschl.                cinque  libri  non  scritti,  rilegato  con  una  copertina  di
                   Fu il suo ultimo, modesto, contributo alla filologia.                  cuoio marrone e guarnizioni metalliche, cui accluse una
                      A settembre, per le vacanze autunnali, lasciò Basilea,              composizione musicale del suo amico Krug che il Mae-
                   dove  aveva  vissuto  quattro  mesi  accudito  dalla  sorella,         stro si guardò bene dall’esaminare.
                   per un viaggio a Zurigo e Coira. Ma dovette interrom-                    Era incominciato il suo lento, forse ancora inconscio,
                   perlo quasi subito per dei violentissimi mal di testa. Da              distacco  dal  grande  compositore.  Wagner  si  arrabbiò
                   quando era tornato dalla guerra non era più stato vera-                moltissimo per l’assenza di Nietzsche durante le feste di
                   mente bene: gastriti, emorroidi, sovraeccitazione nervo-               Natale, era un padre-padrone e voleva avere tutto e tutti
                   sa  e,  soprattutto,  una  tormentosa  insonnia,  lo  avevano          sotto  controllo.  Gli  fece  sapere,  tramite  Cosima,  del
                   perseguitato e costretto a una dieta ferrea e a una vita               proprio malumore. Non era la prima volta. Negli ultimi
                   ancor più regolata di quella da metronomo che già con-                 tempi c’erano stati altri piccoli screzi, tanto che Nietz-
                   duceva. Ma si trattava di disturbi, diciamo così, di rou-              sche, amareggiato, aveva scritto a Gersdorff: «Sa Iddio
                   tine. La ricomparsa dei mal di testa invece era un brutto              quante volte urto il Meister. Tutte le volte che capita mi
                   campanello  d’allarme,  faceva  riemergere  in  lui  i  più            prende di sorpresa e non riesco a capire quale ne sia la
                   oscuri timori legati alla morte di suo padre.                          causa... dimmi che cosa pensi di questi ripetuti malinte-
                      Passato il malessere tentò un viaggio in Italia ma ar-              si. Non so immaginare come si possa essere più fedeli in
                   rivato  a  Bergamo  tornò  indietro.  Per  la  seconda  volta          tutto ciò che è essenziale e più profondamente devoti a




                                           108                                                                    109





           0040.testo.indd   108                                    30-11-2009   12:13:43
   95   96   97   98   99   100   101   102   103   104   105