Page 26 - Keplero. Una biografia scientifica
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come egli fosse «posseduto e incantato dall’idea di armonia».

                   Oltre  a  questa  tensione  mistica,  esistono  in  quegli  anni

                diverse esigenze concrete che inducono l’uomo colto ad alzare lo

                sguardo  verso  il  cielo:  la  crescente  necessità  di  realizzare  un

                calendario preciso, che porterà in molti paesi europei, a partire
                dal 1582, all’introduzione del calendario gregoriano al posto di

                quello giuliano; l’interesse per la topografia geografica, dovuto

                allo  sviluppo  delle  esplorazioni;  infine  l’urgenza  di  studiare  le

                reciproche  posizioni  dei  pianeti,  legata  alla  convinzione  che

                possano influire su quanto accade sulla Terra.

                   L’astronomia,  come  pure  la  maggior  parte  delle  discipline

                scientifiche,  sta  quindi  vivendo  una  nuova  giovinezza.  Il

                modello  condiviso  è  ancora  quello  aristotelico,  che  vede  il

                cosmo  come  un  incastro  di  sfere  concentriche  cristalline  e

                incorruttibili in cui i pianeti, il Sole e le stelle sono incastonati

                come  pietre  preziose.  Tuttavia,  a  partire  dal  1175,  data  in  cui
                Gerardo da Cremona traduce dall’arabo l’Almagesto di Claudio

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                Tolomeo , si aprono nuove prospettive. Molti sono coloro che
                con energia intendono dedicarsi allo studio del nuovo modello

                geocentrico e, nel XV secolo, si diffondono in tutta Europa due

                importanti opere: un compendio dell’opera tolemaica a opera di

                Johannes  Müller,  più  noto  come  Regiomontano,  e  una  sua

                nuova traduzione latina, a opera di Giorgio da Trebisonda.


                L’egemonia  del  modello  tolemaico  viene  infine  messa  in

                discussione nel De revolutionibus orbium coelestium di Niccolò

                Copernico.  Il  libro  viene  dato  alle  stampe  nel  1543,  mentre

                l’autore è in fin di vita, con una breve Introduzione anonima,

                                                                                                      10
                aggiunta dall’editore Andreas Osiander a insaputa dell’autore .
                Per non irritare i filosofi e i teologi che si ispirano ad Aristotele
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