Page 12 - Keplero. Una biografia scientifica
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scienziato  che  è  «assediato  da  rompicapi  in  apparenza

                insolubili»  e  che  «perde  anni  interi,  sfinito  da  conti

                interminabili».  La  stessa  innovazione,  che  scaturisce  dopo  i

                conti interminabili e che sfocia nell’ellissi, non trova subito una

                buona accoglienza all’interno degli stessi copernicani.
                   Si pensi a Galilei, che continuerà a preferire orbite circolari.

                Ma,  soprattutto,  si  rifletta  su  quale  sia  il  «compito

                fondamentale» che Keplero assegna alla ragione umana, e che a

                suo  avviso  consiste  nella  necessità  di  «rintracciare  nel  mondo

                delle  forme  ordinate,  degli  archetipi».  Nel  quinto  Capitolo,

                infatti,  l’autrice  giustamente  pone  in  evidenza  come  questa

                posizione  kepleriana  abbia  radici  in  concezioni  medievali,  e

                nella credenza per cui l’analisi degli archetipi è incardinata nella

                ricerca di una armonia universale. E qui entra in gioco l’armonia

                musicale.

                   Quale rapporto può mai sussistere tra una scienza esatta e la
                musica? Posta così, questa domanda esula dalle nostre odierne

                convinzioni  su  quale  sia  la  struttura  dell’astronomia  o  della

                fisica,  e  ha  una  coloritura  antiquata  o  scarsamente  razionale.

                Ma,  per  Keplero,  questa  domanda  è  cruciale,  e  in  essa

                riecheggiano quei secoli e secoli di meditazioni che si rifanno ai

                pitagorici, a Platone e ad Aristotele, e che subiscono continue

                riedizioni  e  commenti  nel  Medioevo  e  nel  Rinascimento.  Agli

                inizi  del  Seicento  la  cultura  è  colma  di  echi  di  tale  fattura,  e

                Keplero  vi  si  immerge  con  le  sue  elaborazioni  in  chiave  di

                armonia e di solidi di platonica memoria.

                   Magistrali sono le pagine che Anna Maria Lombardi dedica a
                quella  immersione,  per  ricostruire  il  tragitto  intellettuale  che

                Keplero percorre per scrivere il testo di Harmonice mundi, che
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