Page 94 - La filosofia come esercizio spirituale.
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giacché molte scuole filosofiche del passato, come quella stoica ed epicurea,
erano aperte a uomini e donne, liberi e schiavi). Una triste "usanza" ancora
viva nel XXI secolo, soprattutto in Italia dove i "filosofi" più conosciuti sono
popolatori di talk show, fabbricatori di supercazzole, scribacchini di libri
vuoti con lo stesso concetto ripetuto all'infinito, e individui dalla dubbia
condotta morale che si permettono di copiare testi altrui (per lo più di
dottorandi) spacciandoli per propri.
Con ciò non si vuole certo mettere in discussione l'importanza
dell'insegnamento filosofico (il che sarebbe paradossale, visto che Hadot
stesso era un professore di filosofia e io stesso ho studiato filosofia in
università), tuttavia si vuole fare una netta e importante distinzione tra discorso
filosofico fine a se stesso e discorso filosofico preparatorio alla vita. Il primo
è materia da setta esoterica chiusa su se stessa e, riformulando un esempio di
Wittgenstein, ha senso soltanto finché ci si trova seduti in un salotto a
discutere, ma sembra perdere ogni attinenza con il reale quando si abbandona
la poltrona e si esce all'aria aperta. Questo tipo di discorso relega la filosofia
all'ambiente universitario, la rende materia da élite, un affronto alla stessa
pratica filosofica che è nata, appunto, come un richiamo all'azione atto a
rivoluzionare gli schemi tradizionali tramandati dalla consuetudine, dal potere,
dalle convenzioni.
Al contrario, il discorso filosofico preparatorio alla vita è un'estensione
della vita stessa. Esso è profondamente radicato nell'esistenza, il suo compito
è quello di fornire all'uomo gli strumenti spirituali per affrontare le asperità
della vita mediante la conoscenza, rendendo così il suo animo inossidabile
come l'acciaio.
Ma nel momento in cui i filosofi (o presunti tali) rimangono trincerati nei
corridoi accademici, la filosofia (e, di conseguenza, il filosofo) appassisce,
come un fiore lasciato senz'acqua. È questo, in sostanza, il messaggio più
importante dell'opera di Hadot.