Page 52 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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vita: la convivialità, il sesso, la fama, la giovinezza, la vanità, il
                circo, la superstizione, il gioco d’azzardo e perfino la religione.

                «La Saggezza sta alla Follia» diceva Erasmo, «come la Ragione
                                          *
                sta al Sentimento.»  Ragioniamoci sopra e ce ne convinceremo.
                       Nell’undicesimo  paragrafo  dell’Elogio  Erasmo  recita

                pressappoco così:
                       La testa, il volto, il cuore, le mani, le orecchie, sono tutte

                parti del corpo sommamente degne, nessuna di queste, però, è
                capace  di  generare  un  uomo  o  una  donna.  Solo  un  membro

                dall’aspetto  ridicolo  è  in  grado  di  farlo  e  guarda  caso  è
                impossibile nominarlo senza mettersi a ridere.

                       […] D’altra parte nessuno si metterebbe al collo il cappio
                di  un  matrimonio  se  non  fosse  alquanto  impazzito  e  nessuna

                donna entrerebbe nel letto di un uomo se pensasse ai dolori del

                parto e ai fastidi di allevare i figli. La vita, quindi, è bella solo
                quando  non  si  ragiona.  Altro  che  il  numero  quaternario  di

                Pitagora!    **
                       Dello stesso parere è Platone quando fa dire a Socrate:

                       Le grandi imprese sono il frutto della Follia che  gli  Dei
                concessero agli uomini, e così pure è opera della Follia l’amore

                che un essere umano nutre per un altro essere umano.                       ***

                       D’altra  parte,  proprio  di  recente,  è  stato  scoperto  che  sia
                l’innamoramento  sia  la  Follia  sono  generati  dal  medesimo

                ormone,  l’ossitocina,  che,  se  prodotta  in  eccesso  dalla  ipofisi,
                stimola  l’utero  e  altera  il  funzionamento  del  cervello.  Ci  si

                chiede,  allora,  se  sia  la  Follia  a  precedere  l’innamoramento  o
                viceversa.  Per  Erasmo  era  la  Follia,  per  il  comico  napoletano

                Nino  Taranto,  invece,  accadeva  il  contrario:  prima  ci
                s’innamora e poi nei giorni successivi si diventa pazzi furiosi. In

                una sua celebre canzone degli anni Quaranta dice:
                          La faccia del pazzo l’ho fatta per te.
                       Il viso del folle lo tengo per te,
                       Ho venduto trecento carrozze,
                       Quattro penne di struzzo e un arazzo,
                       La faccia del pazzo l’ho fatta per te.


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