Page 51 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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arteteca». Ebbene, l’arteteca  fu  il  modo  di  vivere  di  Erasmo.
                Lui  non  restava  in  uno  stesso  luogo  nemmeno  per  una

                settimana: da Rotterdam andava a Parigi, da Parigi si recava a
                Londra,  da  Londra  partiva  per  Roma,  salvo  poi  tornarsene  di

                nuovo a Londra il mese successivo.
                       A  forza  di  girare,  conobbe  moltissimi  personaggi,  primo

                fra tutti un lord inglese, Tommaso Moro o Thomas More, di cui

                restò amico per tutta la vita. Moro aveva molti punti in comune
                con Erasmo: tutti e due erano religiosi e tutti e due erano nemici

                della religione, quella gestita dalle autorità ecclesiastiche.
                       Famoso  il  suo  accapigliarsi  con  Lutero:  Erasmo  credeva

                nella  responsabilità  dell’uomo  e  Lutero  nella  predestinazione.
                Scrissero due saggi dove dissero peste e corna l’uno dell’altro.

                Il  testo  di  Erasmo  era  intitolato  De  libero  arbitrio,  quello  di
                Lutero De servo arbitrio.

                       A  noi,  però,  l’unico  libro  che  interessa  è  l’Elogio  della
                Follia.  Fu  pubblicato  in  dodici  lingue  e  in  quaranta  edizioni.

                Erasmo lo dedicò all’amico Moro con il pretesto che moros in
                greco  vuol  dire  «pazzo».  Ebbe  questa  idea  mentre  stava

                attraversando le Alpi a cavallo. Stando in sella più che pensare
                non poteva, ma come mise piede a terra cominciò a scrivere. Lo

                terminò a Londra. Protagonista del libro è la Follia.

                       Fin dalle prime pagine la bella signora si presenta ai lettori
                dicendo che tutto quello che nella vita merita di essere vissuto è

                stato opera sua. Dopodiché passa a elencare uno per uno i suoi
                meriti.

                       Perché siamo nati? Perché a suo tempo i nostri genitori si
                sono innamorati l’uno dell’altro. E che cos’è l’amore se non una

                forma di follia? Ci piace la musica? Non è forse un pazzo quello
                che un giorno, chiudendo gli occhi, l’ha composta? Visitiamo

                un  museo  e  guardiamo  estasiati  una  scultura  di  Fidia  o  un
                dipinto di Michelangelo. E che cosa sono la pittura e la scultura

                se  non  due  manifestazioni  della  sua  presenza?  E  lo  stesso
                accade per tutte le cose che in qualche modo danno sapore alla



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