Page 364 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                    Pare,  a  questo  punto,  che  Jacques  de  Molay  chiese
                l’autorizzazione al papa di poter trasferire i Templari in Sicilia, al
                fine di non esacerbare la conflittualità con il re di Cipro.
                    Fu  anche  inviato  un  manipolo  di  Templari  in  Grecia,  agli
                ordini di un  cavaliere  di  nome  Roger,  allo  scopo  d’individuare
                un’isola dove potersi stanziare.
                    Poi, nel 1306, giunse perentoria la richiesta di papa Clemente
                V di trasferirsi a Parigi, nel “Tempio di Francia”, che all’epoca
                era il più grande quartiere della città. Ancora oggi le strade ne
                delimitano i confini.
                    A detta del sommo pontefice l’Ordine era nato in Francia ed
                era disegno di Dio che vi tornasse!
                    Probabilmente la trappola era già stata tesa!
                    Soltanto un pazzo o un ingenuo sognatore poté andare come
                un agnello nella tana del lupo: un lupo di nome Filippo IV, noto
                come “il Bello”, che aveva cercato, addirittura, di processare un
                papa!
                    Non erano più i tempi di re Luigi IX!



                   Il “pauperis Templi citra mare vicem magistri gerente”: il
                Sovrano Maestro Segreto?

                   E’ noto che il re di Francia Filippo il Bello cercò vanamente,
                con il suo cancelliere Guglielmo de Nogaret, il Sovrano Maestro
                Segreto dei Templari.
                   Un mito che si è protratto nella storia, avvalorato dal fatto che
                il  Sovrano  Maestro  del  Tempio  era  Jacques  de  Molay,
                notoriamente semianalfabeta.
                   Il cavalier Luigi Ferrero di Ponsiglione segnala un documento
                del 1245, die dominico 13 Kal. Settembris, che ancora nell’anno
                1791, quando il cavaliere scrive, era custodito presso l’archivio
                storico  di  Chieri,  relativo  alla  costituzione  della  “villanova”  di
                Villastellone.
                   All’epoca  era  precettore  di  tutte  le  case  templari  in  Italia
                Giacomo del Bosco e in quei giorni la comunità di Chieri stava
                procedendo  alla  costituzione  di  una  “villanova”,  probabilmente
                Villastellone.  In  occasione  di  questo  importante  evento,  ai
                Templari della casa di San Martino della Gorra fu riservato un
                sito in quella “villanova” allo scopo di edificarvi una chiesa con

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