Page 30 - I segreti di Hitler
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IL CIBO, LA SALUTE, LA NATURA
IL VEGETARIANO CHE AMAVA GLI ANIMALI Propugnatori di una vita sana, i nazisti
coniugavano alimentazione e attività fisica.
o anche più tardi, e consisteva in per i servizi segreti britannici, man-
verdura e frutta. Anche in tempo giava «velocemente e meccanicamen-
di guerra e razionamento, Hitler si te», per poi ritirarsi «nelle sue stanze
concedeva prelibatezze introvabili, a bere tisane e ascoltare musica».
come asparagi, piselli e peperoni Nelle intenzioni di Hitler e dei
dolci, accompagnati da riso e insala- gerarchi nazisti il vegetarianismo
ta. Sempre stando al rapporto stilato avrebbe dovuto diventare regola in
Difensore della natura
amore di Hitler e dei nazisti soltanto dopo 100 ore di lezioni e un
per la natura si tradusse anche esame scritto della durata di tre ore.
L’in provvedimenti legislativi. Il Il 1° luglio 1935, fu promulgata infine
24 novembre 1933, il Führer firmò la Reichsnaturschutzgesetz, Legge
la Tierschutgesetz, ovvero la Legge per la protezione della natura, che
sulla protezione degli animali. Il testo consentiva alle autorità di proteggere il
fu pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale paesaggio e frenare gli effetti distruttivi
del Reich», n. 132 del 25 novembre dello sviluppo economico nelle campa-
1933, suddiviso in cinque sezioni: gne, imponendo a chi voleva alterare
Crudeltà contro gli animali; Misure per l’ambiente di sottoporre i progetti alle
la protezione degli animali; Esperimenti autorità governative preposte.
sugli animali vivi; Provvedimenti per le
pene; Conclusioni. Tra le altre cose, era
proibito «trascurare un animale di cui
si è proprietari o trattarlo in modo che
gli provochi sensibile dolore o sensibi-
le danno», «utilizzare un animale per
mostre, film, spettacoli, o altri pubblici
eventi, in tutti i casi in cui questi eventi
provochino all’animale sensibile dolore
o sensibile danno alla salute», «ab-
bandonare un animale domestico per
liberarsi di lui», «uccidere un animale
in un allevamento di pellicce, a meno
che non si usi l’anestesia e in ogni caso
senza dolore», «alimentare forzatamen-
te il pollame» e «strappare o tagliare le
cosce delle rane vive».
La legge era stata preceduta da diret-
tive locali in Prussia e in Baviera. Nell’a-
gosto del 1933, in Prussia, Hermann
Göring aveva abolito la vivisezione (la
vignetta a destra si riferisce a questo
avvenimento): i trasgressori rischiavano
il campo di concentramento.
Il 3 luglio 1934 fu emessa la Legge
per la limitazione della caccia (Reichs-
jagdgesetz), che vietava di cacciare
a cavallo o con una muta di cani. Il
divieto provocò reazioni furiose nell’a-
ristocrazia, che per secoli aveva caccia-
to a cavallo volpi, cinghiali, lepri, cervi,
daini e caprioli. Fu anche proibito
uccidere le femmine di volpe incinte.
Inoltre, si stabilì che per cacciare oc-
corresse una speciale licenza, rilasciata
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