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Modulo 3
Il mondo greco
L’isola del rame La più grande isola del Mediterraneo orientale è Cipro, che dista ap-
pena 80 km dall’Asia Minore e 120 dalla Siria. Le sue ampie distese di terra coltivabile
consentirono lo sviluppo di una fiorente agricoltura. Ma Cipro era importante soprattut-
to per i vasti giacimenti di minerali di rame, il metallo indispensabile per la metallurgia
del bronzo (ancora oggi, in molte lingue, il nome che indica il rame deriva dal nome Ci-
pro: si pensi all’inglese copper, al francese cuivre, al tedesco Kupfer).
Grazie a queste risorse economiche, a Cipro si formò un regno potente, che pretendeva
di trattare da pari a pari con i re della Siria, dell’Anatolia e con i faraoni egizi. Questo re-
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1. I Popoli del Mare introdussero la gno – che in Oriente veniva chiamato Alashiya – si scontrò anche con gli Ittiti, e ne subì
navigazione nel Mediterraneo? una breve invasione, senza durature conseguenze. Più serio fu invece, nel 1200 a.C., il
2. Nelle isole greche del III millennio
a.C. si praticava l’agricoltura? passaggio dei Popoli del Mare, che determinò un momento di crisi. Ma a differenza di
3. Perché Cipro era più potente di molte città siriane (e dello stesso impero ittita), che furono spazzate via per sempre, vari
altre isole?
centri urbani di Cipro si risollevarono rapidamente.
2. Creta e la civiltà cretese
L’isola di Minosse La storia dell’altra grande isola del Mediterraneo orientale, Creta, fu
diversa da quella di Cipro. Fino al 2000 a.C. le comunità cretesi avevano sviluppato una cul-
† Nave minoica, 1500 a.C. ca. tura simile a quella di tanti altri centri dell’Egeo o del continente. Ma tra il 2000 e il 1400 a.C.
[da un palazzo di Thera, Santorini
(Grecia)] fiorì nell’isola una civiltà grande e misteriosa, che non smette di affascinare e far discutere:
La nave minoica raffigurata doveva è la civiltà cretese o minoica, dal nome di Minosse, leggendario re dell’isola.
essere lunga all’incirca una ventina di La principale risorsa naturale dell’isola era il legname, proveniente dai fitti boschi che cre-
metri e avere il fondo piatto. Questo
tipo di imbarcazione poteva essere scevano sulle pendici delle sue ampie catene montuose. Le coltivazioni principali erano
spinto da una vela rettangolare, quelle dei cereali, della vite, dell’olivo. Assai diffuso era l’allevamento ovino, dal quale si
issata sull’unico albero, o da una
ventina di rematori, mentre un ricavava un’ottima lana, che veniva lavorata in tessuti di qualità e venduta all’esterno.
grande remo posteriore fungeva da Ma la vera ricchezza di Creta dipendeva dal dominio dei mari, quello che i Greci chia-
timone. L’immagine ben rappresenta
l’idea del dominio cretese sul mare. marono talassocrazia (da thàlatta, «mare» e kràtos, «potere»). Le flotte dei palazzi crete-
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