Page 7 - Un fisico in salotto
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Premessa


          Mi  piace  parlare  di  fisica.  Sono  un  fisico;  appassionato  del  mio  lavoro.  Di  fatto
          parlo di fisica soltanto con i miei colleghi del Dipartimento, qui all’Università ‘La
          Sapienza’ di Roma, a parte qualche cenno in famiglia.
             Tuttavia vorrei parlare di fisica anche a un pubblico più vasto; a un pubblico di
          ‘non addetti ai lavori’, come si usa dire.  Ed eccomi qui a scrivere utilizzando un

          linguaggio semplice, almeno spero.
             Parlare soltanto di fisica, nel senso strettamente tecnico o scolastico della parola,
          mi  sembra  però  esagerato  e  noioso  per  un  lettore  non  direttamente  coinvolto  in
          questioni scientifiche. Chi si aspetta una esposizione divulgativa e ben ordinata della
          fisica, e niente di diverso, rimarrà dunque deluso.
             Infatti, saltando qua e là, intreccio la fisica con il racconto di episodi che spero
          siano divertenti e un po’ ‘fuori tema’, senza uno schema preordinato.  Passo dalla

          Relatività di Einstein a questioni di matematica; da un negozio di elettrodomestici ai
          frattali; e poi torno ancora alla Relatività. Nulla che ricordi l’ordine logico con il
          quale deve essere presentata una scienza come la fisica!
             L’ambiente  giusto  per  parlare  così  è  un  salotto,  nel  quale  si  possono  alternare
          argomenti  ‘seri’  ad  argomenti  meno  impegnativi.  Ed  è  proprio  in  un  salotto  che
          comincia il mio racconto.
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