Page 89 - Avarizia
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                                           I mercanti del tempio











                                                    Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non
                                                    desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo
                                                    schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo
                                                    asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo
                                                    prossimo.

                                                                                                  ESODO 20,17


             C’è un cardinale che più degli altri incarna suo malgrado un
          ossimoro: quello tra il pauperismo che dovrebbe essere proprio
          dell’uomo di Chiesa e il lusso sfacciato di certa vita mondana. Il suo

          nome è Tarcisio Bertone. Il monsignore di Romano Canavese,
          diventato nel 2006 il braccio destro di Benedetto XVI, è finito nel
          tritacarne mediatico appena nominato segretario di Stato vaticano.
          In un primo tempo il prete che tifa per la Juventus e la Ferrari di

          Sebastian Vettel è stato criticato per la sua gestione autoritaria del
          potere, e per rapporti considerati troppo stretti con esponenti del
          berlusconismo. Poi è finito censurato a causa di intrighi e scandali
          finanziari: dalla cacciata del presidente dello Ior da lui stesso voluto

          Ettore Gotti Tedeschi, al prestito da 15 milioni che l’istituto ha
          concesso alla cattolicissima casa di produzione Lux Vide di proprietà
          dell’amico Ettore Bernabei, passando per il tentativo di costruire un
          grande polo sanitario vaticano fino agli affari – presunti – tra Ior e

          Banca Carige, non c’è stato momento in cui Bertone ha avuto un
          attimo di pace.
             Arrivato Bergoglio, il braccio destro di Ratzinger è andato in
          pensione, ma è rimasto obiettivo principale e simbolo negativo di

          una Chiesa da riformare, ed è stato nuovamente massacrato per
          l’attico “da settecento metri quadrati con terrazzo panoramico,”
          scrissero i giornali, in cui si è trasferito a dicembre del 2014. Un
          appartamento la cui grandezza e opulenza fu stigmatizzato da tutti i

          media del mondo, compreso il “Washington Post”. Persino le sue
          vacanze in Valle d’Aosta a Les Combes e la cena per i suoi
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