Page 61 - Pigmenti
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Rossi - Dall’antichità fino alla prima metà del ‘500
Nome: ROSSO CINABRO Sinonimi: VERMIGLIONE sintetico
Formula chimica Colore Origine Utilizzo storico Tecniche di Potere Potere
utilizzo colorante coprente
HgS ROSSO- -MINERALE Utilizzato fin E’ stato usato Elevato Elevato
ARANCIO -SINTETICA dall’antichità, in tutte le
tecniche.
presente in
(Vermiglione)
VIVO
SOLFURO DI Europa a Ora
MERCURIO partire dal sec. abbandonato
VI a.C. per la sua
elevatissima
tossicità
Stabilità chimica Stabilità Compatibilità Tossicità Costo 100 g
fotochimica chimica
Negli affreschi è sensibile alla Incompatibile Molto 300 Euro
si annerisce luce in con composti Tossico a
rapidamente tempere e del piombo e livello
per formazione acquerelli rame in quali inalatorio
della fase anneriscono e per
cristallina HgS per formazione contatto
nera. di solfuri neri cutaneo
Insolubile in PbS /CuS
acidi e basi.
Brucia con
fiamma
azzurra quasi
Cinabro minerale senza lasciare
traccia in
quanto libera
anidride
solforosa e
mercurio
metallico allo
stato di
vapore.
Vermiglione sintetico
Preparazione: Ottenuto macinando finemente e lavando il minerale di solfuro di mercurio (HgS).
Se preparato artificialmente (prima dagli arabi e poi in Occidente nel VIII sec.) ha colore rosso mattone
ed è detto vermiglione.
Vi sono due metodi per preparare il pigmento sintetico: a secco e ad umido. Il primo, che è anche il più antico,
consisteva nell'amalgamare lo zolfo ed il mercurio in un'ampolla rivestita internamente di un impasto di chiara d'uovo e
raschiatura di ferro. Dopo un primo lieve riscaldamento il recipiente, una volta tappato, veniva portato ad alta
temperatura fino a far diventare il collo rosso (il materiale di partenza, HgS nero, diventava rosso per il calore:
modificazione fisica, e per sublimazione e successiva condensa si depositavano sul collo del recipiente). Una volta
raffreddato il pigmento veniva raccolto e lavato una prima volta con liscivia per diminuire lo zolfo libero, e
lavato una seconda volta poi in acqua e macinato sottilmente. Come si può notare non solo il procedimento era
laborioso ma anche molto dispendioso; il pigmento infatti poteva essere recuperato solo rompendo le speciali ampolle.
Perciò erano frequenti le adulterazioni con polvere di mattone e minio.
Con il secondo metodo di preparazione (ad umido), conosciuto dal '600, si otteneva direttamente il pigmento rosso
unendo zolfo e mercurio in acqua con successiva aggiunta di potassa caustica e solfuro di potassio facendo bollire a
lungo la miscela.
Un altro metodo consiste dapprima nel preparare il solfuro mercurico nero per reazione di precipitazione tra un sale di
mercurio solubile ad es. cloruro e acido solfidrico.
Quindi il precipitato nero viene fatto bollire con solfuro di potassio in ambiente fortemente basico per aggiunta di
idrossido di potassio, tali condizioni provocano la trasformazione cristallina del solfuro nero in quello rosso
denominato vermiglione.
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