Page 50 - Pigmenti
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Le tecniche spettroscopiche principalmente utilizzate sono due, in assorbimento ed in riflettanza.
SPETTROSCOPIA IN ASSORBIMENTO
Nella spettroscopia in assorbimento una radiazione elettromagnetica variabile in lunghezza d’onda,
viene inviata da una opportuna sorgente visibile o ultravioletta, selezionata mediante un
monocromatore (prisma o reticolo), attraverso il campione da analizzare (fig.72).
Il campione da analizzare potrà essere un frammento di pigmento di un dipinto ecc.
Quest’ultimo, in base alle sue caratteristiche ed al suo colore, assorbirà la radiazione
elettromagnetica a determinate lunghezze d’onda (es. se è di colore verde assorbirà la radiazione
rossa, come visto in precedenza).
Questa radiazione che attraversa il campione, inviata ad un detector, crea un segnale elettrico che
sarà trasformato dallo strumento (spettroscopio) in uno spettro, ossia un grafico dove si riporta
l’energia trasmessa dal campione (ascisse) in funzione della lunghezza d’onda della radiazione
elettromagnetica inviata al campione (ordinate).
Tale spettro chiamato appunto di assorbimento, è caratteristico del campione esaminato e permette
quindi di individuare la sua tipologia.
L’inconveniente di questa tecnica e che è necessario prelevare un pezzo di campione da destinare
all’analisi spettroscopica quindi la metodica è distruttiva, si intuisce facilmente che delle volte,
nello studio di un dipinto, tale tecnica non è possibile applicarla.
Fig.72
A seconda poi della tipologia e quindi dell’energia della radiazione inviata al campione possiamo
esaminare anche parti più interne di un dipinto, come visibile nella figura 73 successiva.
Più è energetica la radiazione incidente più penetriamo all’interno del dipinto, tale analisi è utile
quando si deve eseguire un eventuale restauro in modo da conoscere a fondo le condizioni del
dipinto.
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