Page 41 - Pigmenti
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Alcuni pigmenti, venendosi a trovare a contatto, possono interagire tra loro.Ad esempio alcuni
            pigmenti costituiti da solfuri tendono a reagire con i pigmenti a base di piombo o di rame, formando
            i relativi solfuri di colore scuro  Ad esempio il “giallo di cadmio” può reagire con l’azzurrite:

                                         2 CdS  +  Cu 2CO 3(OH) 2  → CdCO 3  +  Cd(OH) 2  +  2 CuS
            I pigmenti a base di cromati,di colore giallo-arancio, possono ossidare vari pigmenti organici (la
            reazione è catalizzata dalla luce) causandone la perdita di colore e trasformandosi, a loro volta, in
            ossido cromoso Cr 2O 3 di colore verde.

            Se è chimicamente puro, il miscuglio è abbastanza stabile alla luce, tuttavia con il passare del tempo
            ed  in  presenza  di  umidità  o  soprattutto  di  sostanze  organiche  il  cromato  si  trasforma  in  ossido
            cromoso verde.
                                    -
                                                           -
                   --
               CrO 4   +  4H 2O  +  3e   →  Cr(OH) 3  +  5 OH     poi  2 Cr(OH) 3  →  Cr 2O 3  +  3 H 2O
            La reazione di riduzione viene accelerata da una esposizione diretta alla luce solare.

            Questa reazione può avvenire anche quando un cromato è mescolato a pigmenti di origine organica,
            in questo caso il composto organico si ossida variando di colore mentre il cromato si riduce
            diventando verde.

            I pigmenti a base di bitume hanno la particolarità di non seccare mai completamente, di
            conseguenza,con il loro movimento e le loro contrazioni, specialmente sotto l’azione del calore,
            provocano la reticolazione della superficie pittorica formando delle larghe crettature che talvolta
            coinvolgono anche gli strati pittorici adiacenti.


            Tra  le  altre  proprietà  dei  pigmenti  meritano  attenzione  quelle  legate  alle  loro  interazioni  con  il
            legante  o  medium;  infatti,  per  essere  usati,  i  pigmenti  devono  essere  miscelati  con  un  legante
            adesivo in modo da formare, con esso, una pasta facilmente stendibile. Le caratteristiche di questa
            pasta dipendono sia dalla natura del pigmento che da quella del legante. Di solito, ogni pigmento
            richiede una quantità ben definita di un determinato legante.

            In alcuni casi la quantità di legante necessaria per ottenere una pasta  con una densità adatta per
            l’applicazione può risultare eccessiva rispetto alla stabilità del film pittorico che si formerà.
            Questo succede, ad esempio, con le Terre d’Ombra mescolate con l’olio.

            Bisogna anche tenere presente che, con l’invecchiamento, il legante può ingiallire e modificare
            l’aspetto cromatico del pigmento disperso in esso, questo caso si verifica, soprattutto se il legante è
            l’olio di lino, una sostanza con una spiccata tendenza ad ingiallire.

            Alcuni pigmenti mostrano una stretta affinità per un determinato legante, altri, invece, sono quasi
            incompatibili; questo, con il passare del tempo, ha consolidato l’uso prevalente, di ciascun
            pigmento, per una specifica tecnica pittorica.
            Ad esempio ,nella pittura “a fresco”  il legante, costituito da idrossido di calcio (calce spenta)
            Ca(OH) 2 , che è una base o alcali forte, esclude l’uso di molti pigmenti perché sono sensibili agli
            alcali.







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