Page 39 - Pigmenti
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Gli joduri di alcuni metalli formano pigmenti molto appariscenti ma di scarso valore pratico in
quanto scuriscono per fotossidazione.
(prepareremo alcuni joduri interessanti solo dal punto di vista preparativo).
Altri pigmenti invece subiscono degrado a seguito di contatto con altri pigmenti, esiste quindi una
incompatibilità tra numerosi pigmenti (Fig.60)
Fig.60
I pigmenti inorganici usati nelle varie tecniche pittoriche sono quasi tutti di origine minerale e sono
costituiti da ossidi, carbonati, solfuri, ecc. di vari metalli.
Questi pigmenti devono essere insolubili nel legante e nei solventi più comuni, compresa l’acqua .e
devono essere, il più possibile, chimicamente inerti nei confronti delle sostanze con cui vengono in
contatto.
Normalmente, un dipinto non viene sottoposto ad alte temperature né viene a contatto con acidi od
alcali forti; ma la luce, l’aria, gli agenti inquinanti e l’umidità possono modificare le proprietà e la
composizione di un pigmento. Ad esempio, i pigmenti che contengono sostanze organiche sono
meno stabili di quelli inorganici nei confronti della luce che tende a scolorirli.
In genere l’azione della luce è più marcata con le radiazioni di maggiore energia, ossia le radiazioni
corrispondenti al blu, al violetto ed all’ultravioletto. Infatti, queste radiazioni possono provocare la
rottura di alcuni legami π, alterando il movimento degli elettroni nella molecola del colorante oltre
che a dare inizio alla disgregazione della molecola stessa..
L’azione dell’aria si esplica soprattutto attraverso l’ossigeno, l’acqua in forma di vapore , l’anidride
carbonica CO 2 e altre sostanze presenti in piccole quantità, come l’anidride solforosa SO 2,
l’anidride solforica SO 3, l’acido solfidrico H 2S, eccetera.
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