Page 149 - Pigmenti
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PIGMENTI NATURALI MENO UTILIZZATI PER LE LORO QUALITA’ O INTERESSANTI DAL
            SOLO PUNTO DI VISTA STORICO E/O PREPARATIVO.


            I seguenti pigmenti di origine naturale sono prodotti per estrazione del colorante (lacca) mediante
            semplice spremitura con aggiunta di acqua.
            Il colorante (lacca) ottenuto può essere relativamente stabilizzato e trasformato in pigmento per
            precipitazione della lacca mediante aggiunta prima di un sale di alluminio (solfato di alluminio o
            allume) e quindi addizionata di idrossido di sodio fino a completa precipitazione dell’idrossido di
            alluminio colorato dalla lacca adsorbita su di esso.
            Quindi essiccando il precipitato ottenuto a temperatura inferiore ai 60°C e possibilmente non al sole
            per non far decomporre il colore,  si ottiene il pigmento in polvere.
            Tali pigmenti, essendo di origine vegetale o animale, non sono stabili alla luce, nell’arte hanno solo ed
            esclusivamente interesse storico o preparativo.
            Risultano invece importanti ed alcuni ancora utilizzati, come coloranti per tessuti o nel settore
            cosmetico per la loro innocuità.
            Con questo metodo di possono estrarre i seguenti coloranti vegetali o animali e trasformarli in
            pigmenti:
                -  Rosso di Alcanna (o orcanetto) di colore rosso-violaceo estratta dalle radici dell’Alcanna
                    tinctoria.
                -  Blu vegetali (antociani e flavonoidi) da bacche di Ligustro (ligustrum vulgare), da fiori di
                    Fiordaliso (Centaurea cyanus), da viole.
                -  Rosso Sandalo o legno del Brasile (Rosetta di Brasile , lacca di Venezia, lacca di Firenze) dalla
                    corteccia di diversi alberi tropicali (Caesalpinia sappan).
                -  Giallo curcuma, ricavato dalle radici della Curcuma longa.
                -  Giallo edera ricavato dalle bacche di Edera helyx.
                -  Giallo Ginestra dei tintori estratto dai fiori di Genista tinctoria.
                -  Blu iris  (antociani e flavonoidi) estratto dai fiori dell’Iris germanica che si trasforma in un bel
                    pigmento verde per aggiunta di allume come descritto, anche se non stabile.
                -  Oricello o Tornasole, detto anche Indaco rosso, colorante di colore rosso a base di Orceina
                    estratto da alcuni licheni del tipo Lecanora e Roccella.
                -  Giallo Reseda estratto dalla Reseda lutea.
                -  Rosso sambuco (antociani e flavonoidi) estratto dalle bacche di Sambucus nigra.
                -  Rosso fitolacca (antociani e flavonoidi) estratto dalle bacche della Phytolacca nigra.
                -  Giallo spinocervino (antociani e flavonoidi) estratto dalle bacche di Rhamnus cathartica.
                -  Chermes , colorante rosso simile alla cocciniglia, conosciuto anche dai Romani, ottenuto dal
                    corpo essiccato di un insetto della famiglia dei Coccidi, il Kermes vermilio, parassita di una
                    quercia, il Quercus coccifera che vegeta nelle coste del Mediterraneo.
                -  Rossi vari (antociani e flavonoidi) estratti da frutti quali more, mirtilli.
                -  Viola cavolo (antociani e flavonoidi) estratto dal cavolo viola piuttosto stabile.
                -  Ipericina di colore rosso fluorescente estratta con acetone dai fiori gialli della specie Ipericum
                    ssp.


            Altri coloranti estratti con altri sistemi (fermentazione ecc.) quindi precipitati come lacche come
            descritto sopra
                -  Porpora di Tiro, (vedi scheda) antico colorante utilizzato dai Romani per tingere le toghe dei
                    senatori, estratto per fermentazione da dei molluschi marini della famiglia dei Murex (Murex
                    brandaris) o Thais, di cui il principio colorante successivamente prodotto artificialmente nel
                    1909 per sintesi, è il 6,6-dibromoindaco.





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