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MARAJÀ, IL MUSICAL
Il 1992 è stato l’anno di Cristoforo Colombo. Come non festeggiare
un anniversario tondo tondo come i cinquecento anni dalla scoperta dell’America?
Ma tra serissime mostre e pompose celebrazioni, poteva mancare una celebrazione
“felina”?
Il gatto che scoprì l’America è il titolo del musical nato proprio in
quell’occasione e orchestrato intorno al micio di Cristoforo Colombo, Marajà, che
neanche a dirlo è il vero artefice della scoperta del Nuovo mondo. Il musical nacque
dall’intuizione di Rosa Stipo e andò in scena al Brancaccio con i testi di Paolo
Fallai, la regia di Marco Mattolini, le musiche di Adriana Del Giudice e gli
arrangiamenti di Alberto Laurenti in una edizione che poté contare sulle splendide
scene del Teatro dell’Opera di Roma. Certo, i gatti hanno sempre messo baffi e muso
nel mondo musicale. La gatta è forse la più conosciuta tra le canzoni di Gino Paoli.
La compagnia di randagi sui tetti newyorkesi ha fatto di Cats uno dei musical di
maggior successo, tuttora rappresentato sui palcoscenici di Broadway. E ancora il
gatto e la volpe che imbrogliano il Pinocchio di Collodi sono diventati protagonisti
di una canzone di Edoardo Bennato e del musical ispirato alla favola.
Ma nessuno aveva pensato di risolvere le difficoltà dell’esploratore genovese,
affiancandolo nei sogni e proponendo soluzioni per poterli mettere in pratica. È
Marajà a convincere un titubante Cristoforo Colombo a chiedere queste benedette
caravelle per lanciarsi nell’impresa. E di fronte alle perplessità della corte spagnola
è sempre lui a prendere l’iniziativa di raccomandarsi alla sua gattina amata Stellina,
ovviamente la gatta dei reali di Spagna. E come ogni amata che si rispetti, Stellina
prima aiuta Marajà a concretizzare la sua impresa e poi gli chiede di non lasciarla
sola, sapendo bene che partirà lo stesso. Marajà partecipa al viaggio, assiste al
tentativo di ammutinamento dei marinai e allo sbarco sulle spiagge che Colombo
credeva appartenere alla mitica India. Diventa perfino oggetto di venerazione da
parte degli indigeni che non avevano mai visto un gatto. Non manca il sarcasmo a
questo micio fortunato e saggio che osserva gli uomini ignorare le meraviglie della
natura che incontrano e cercare affannosamente l’oro che non riusciranno a trovare. Il
ritorno e il successo di Colombo saranno per Maraja soprattutto la gioia nel
ritrovare Stellina, in un doppio lieto fine che conclude il musical. Migliaia di
bambini e ragazzi hanno applaudito al Brancaccio di Roma questa favola pensata per
loro, e per giocare con i tanti limiti dei caratteri umani e le infinite risorse dei nostri
compagni felini.