Page 88 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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MALTRATTAMENTO. Modo attraverso cui la persona, talvolta inconsapevol-
            mente, produce un danno o una sofferenza al cane.


            LA SITUAZIONE TIPO: la persona sta alimentando il proprio cane a tavola dando-
            gli il pasto con il cucchiaino.


            A COSA PENSA IL CANE: «Perché questa tortura?!».


            Il consiglio dell’etologo
               Per trattare bene il proprio cane occorre conoscerne le caratteristiche, ossia i biso-
            gni fisiologici e le esigenze comportamentali che ovviamente sono differenti dai no-
            stri. Un comportamento che per noi non ha molta importanza, come annusare il mon-
            do, per lui è indispensabile e il non renderlo possibile provoca uno stato di grave di-
            sagio. Interpretare queste esigenze non è affatto intuitivo: così si possono aver avuto
            cani da una vita e non sapere nulla o comunque poco di ciò che è veramente necessa-
            rio nella scala dei loro valori.
               Per incontrare il cane è necessaria empatia (mi sento vicino alle tue esigenze anche
            se sono differenti dalle mie) e non semplice simpatia (ti capisco perché sei come me);
            ma purtroppo quest'ultima tendenza è prevalente, con il risultato che si accordano al
            cane «favori» di cui lui farebbe volentieri a meno e che anzi il più delle volte gli pro-
            vocano disagio e, viceversa, gli si negano necessità di base.
               Per esempio, alcune persone lavano frequentemente il cane, ma così facendo lo
            espongono a un indebolimento dell'integrità della pelle e del mantello: non si dovreb-
            be lavare più di una volta ogni due mesi. Da un punto di vista fisiologico il cane ha
            particolari necessità alimentari, di ginnastica funzionale, di riposo (superiore a quello
            dell'uomo), di termodispersione (nell'abitacolo dell'auto il cane rischia il colpo di ca-
            lore) e di disponibilità costante di acqua, di evitare l'esposizione al sole, al vento, al-
            l'umidità, di attenzione nei confronti del mantello che può essere attaccato da parassi-
            ti.
               Per quanto concerne i bisogni comportamentali, il cane ha differenti esigenze per-
            cettive, comunicative, stimolative, espressive, cognitive. Nella percezione oltre ad
            avere marcati bisogni olfattivi, ha una sensibilità uditiva superiore alla nostra, per cui
            occorre evitare i rumori eccessivi e le stimolazioni ultrasoniche.
               Anche la comunicazione ha urgenze differenti: il cane vuole costantemente trovare
            un'intesa con noi e comunica con il corpo questo desiderio di sintonia, osservando co-
            stantemente cosa il nostro corpo gli comunica. Per questo gli atteggiamenti incoerenti
            e i grossi sbalzi di umore destabilizzano i cani che hanno una sensibilità spiccata e su-
            periore alla nostra per la concertazione. Rispetto agli stimoli il cane ha una differente
            struttura motivazionale (quali target ricerca) ed emozionale (come interpreta gli even-
            ti), per cui la configurazione del mondo disposta dall'uomo può essere poco interes-

            sante sotto il profilo motivazionale o troppo stimolante sotto il profilo emozionale.
               Anche nelle espressioni e nei rituali il cane è differente: il suo desiderio di contatto,
            di movimento, di gioco, di veri e propri riti, di interazioni sociali sono spesso ignorati
            dall'uomo. Molte persone allontanano il proprio cane da qualunque interazione con i
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