Page 188 - Dizionario italiano-cane e cane-italiano
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PUNIZIONE. Evento spiacevole che ha luogo ogni volta che metto in atto un
certo comportamento.
LA SITUAZIONE TIPO: lei/lui si volta e se ne va ogni volta che il cane gli mette le
zampe addosso.
A COSA PENSA IL CANE: «Questa cosa non gli piace proprio».
Il consiglio dell’etologo
Quando chi ha un cane chiama un educatore per migliorare la sua relazione, in ge-
nere enumera una lunga lista di comportamenti che vorrebbe che il cane non mettesse
in atto, in altre parole, il suo protocollo educativo si limita a una sequela di no. Se
chiediamo al partner a due zampe cosa vorrebbe che il suo cane facesse, sorpreso
puntualmente ci risponderà: «Niente, che stia buono!».
Molte persone non hanno coscienza di come un cane sia mosso dal desiderio di
fare e non semplicemente di astenersi. È indispensabile trasformare almeno il 90%
delle richieste inibitive espresse dal partner umano in apprendimenti a fare attività al-
ternative. L'inibizione infatti, anche quando non realizzata in modo avversivo - ossia
evitando la somministrazione di stimoli sgradevoli (quali possono essere una minac-
cia o un colpo col giornale) -, introduce sempre una situazione spiacevole che inevita-
bilmente andrà a marcare in modo negativo la situazione relazionale.
È peraltro vero che è indispensabile dare delle regole e queste sovente presentano
delle chiusure di certe espressioni, come il precipitarsi sulle cose o il mettere le zam-
pe addosso.
La mamma fa esattamente così quando blocca il cucciolo o si frappone in modo da
impedire l'accesso a una particolare risorsa. Tuttavia, occorre ricordarsi che un mam-
mifero viene al mondo per apprendere a fare e non per imparare a non fare; se esage-
reremo con l'inibizione, inevitabilmente andremo a perdere il nostro educando. Inol-
tre, se già il cucciolo è timido o insicuro, è bene andare cauti con l'intervento inibitivo
per evitare di peggiorare questa situazione.
L'intervento inibitivo prende il nome di punizione e ha come scopo il diminuire l'e-
spressione di un comportamento o addirittura una scomparsa dello stesso. Esistono
due tipi di punizione:
• La punizione+ o positiva, che contrariamente all'appellativo è da sconsigliare,
consiste nel somministrare uno stimolo spiacevole, che provochi cioè paura, disgusto,
fastidio, sofferenza, frustrazione.
• La punizione- o negativa, quella accettabile, consiste nel togliere qualcosa di
piacevole (per esempio, l'attenzione, lo sguardo, il movimento, la mano, la presenza,
l'interazione) ogni volta che il cane mette in atto un comportamento che vogliamo
scoraggiare.
Mentre la punizione positiva trasforma il partner umano in una fonte di disagio -
non solo è eticamente sbagliata, ma crea una frattura nel processo di affidamento e fi-