Page 175 - Myricae
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Giovanni Pascoli - Myricae
LA NOTTE DEI MORTI
I
La casa è serrata; ma desta:
ne fuma alla luna il camino.
Non filano o torcono: è festa.
Scoppietta il castagno, il paiolo
borbotta. Sul desco c’è il vino, 5
cui spilla il capoccio da solo.
In tanto essi pregano al lume
del fuoco: via via la corteccia
schizza arida… Mormora il fiume
con rotto fragore di breccia… 10
II
È forse (io non odo: non sento
che il fiume passare, portare
quel murmure al mare) d’un lento
vegliardo la tremula voce
che intuona il rosario, e che pare 5
che venga da sotto una croce,
da sotto un gran peso; da lunge
Quei poveri vecchi bisbigli
sonora una romba raggiunge
col trillo dei figli de’ figli. 10
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