Page 86 - Lezioni di Letteratura Italiana
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LEZIONI DI LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907
da persona, e non ad ogni donna, ma solamente a coloro, che so-
no gentili, e che non sono pure femmine. Allora dico che la mia lin-
gua parlò quasi come per sé stessa mosse e disse: Donne ch’avete in-
telletto d’amore. Queste parole io risposi ne la mente con grande
letizia, pensando di prenderle per mio cominciamento: onde poi ri-
tornando a la sopradetta cittade, e pensando alquanti dì cominciai
una canzone con questo cominciamento, ordinata nel modo che si
vedrà di sotto ne la sua divisione» (Pure – in Dante significa sempre
soltanto.)
Dunque, siccome questa frase: «…la mia lingua parlò quasi come per sé
stessa mossa…) si prende come conferma dell’errata interpretazione di
un passo della D.C. capitale, nel quale dice: « ... «Io mi son un che, quan-
do Amor mi spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo signifi-
cando.» si prende, dico, questo passo a sussidio dell’interpretazione
della spontaneità dell’eruzione della poesia dal cuore di Dante, perciò
invito lor signori e signorine a ripensare e a ricordare quel : « … dimorai
alquanti dì con desiderio di dire e con paura di cominciare» poi a quel:
« ... Giunse a me tanta volontade di dire, che io cominciai a pensare lo
modo ch’io tenesse»
«Allora dico che la mia lingua parlò quasi come per sé stessa mos-
sa, e disse: Donne ch’avete intelletto d’amore» «Queste paro-
le io risposi ne la mente con grande letizia, pensando di pren-
derle per mio cominciamento:» (cominciamento della sua vita
nuova). Infine: «…. E pensando alquanti dì cominciai una canzone…».
Di questa canzone che, come si rileva da quello che io ho
letto:
«E però proposi di prendere per materia del mio parlare….» se-
gna un nuovo modo di poesia escogitata da Dante, di que-
sta canzone egli faceva grande e misteriosa stima, come si leg-
ge alla fine della esposizione o della ragione che Dante nella
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