Page 52 - Lezioni di Letteratura Italiana
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LEZIONI  DI  LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907



                                      LEZIONE TERZA


                          C’è fra loro un giovane maestro, credo giovane; io non lo cono-
                    sco, il quale ha veramente la disposizione ad essere uno scrittore. Non
                    ne dico il nome: basta che lo sappiano loro.
                    Ho tre saggi di lui, i quali precisamente abbracciano un largo campo e
                    fanno vedere le sue disposizioni, che non sono circoscritte: c’è la satira,
                    c’è il pensiero di sentimento fine, c’è finalmente anche la critica. La sua
                    indole mi pare tenda piuttosto al pessimismo, e mi sembra sia una qualità
                    predominante in voi maestri, in genere. Vi so compatire profondamente
                    e credo che in tutti i campi dell’attività professionale ci sia da esercitare
                    molto la propria volontà per avere un po’ di ottimismo nella vita. Vole-
                    vo anzi proporvi, cari compagni, che trattaste spesso dei molteplici di-
                    singanni che si trovano nella vita, specialmente di insegnante ai fanciul-
                    li. Noi siamo disposti a vedere nel fanciullo l’ angioletto, ma purtroppo,
                    non si sa se la [e] ali che stanno per ispuntare sieno quelle di pipistrello o
                    di uccellino. Non soccorre a voi, maestri, e a noi quell’unire in sé l’uffizio
                    di sacerdote e di insegnante, di educatore e di istruttore: non ci soccor-
                    re perché le cose sono, almeno per ora, separate. Una religione che voi
                    possiate adottare tranquillamente, di piena coscienza, non c’è ancora.
                    Però la base di ogni religione è la pietà umana, la fratellanza, che
                    non possiamo non sentire in noi e che ci deve ispirare qualche co-
                    sa, quando ci troviamo di fronte a qualche disinganno. – Potrei pro-
                    porvi, quindi, temi di questo genere: Il bambino, che tutto a un
                    tratto, vedete pieno di pessimi istinti e che vi fa disperare vi fa odia-
                    re tanto sembra corrotto. – Molteplici sono questi casi e vi sono an-
                    che delle attenuanti e delle discriminanti: o trovate che il bambi-
                    no nasce da genitori perversi o trovate che ha la miseria atroce in
                    casa, qualche cosa, insomma, che vi suggerisce la pietà. – Il maestro
                    ottimista e pessimista, usciti dalla medesima scuola, che si comunica-



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