Page 34 - Lezioni di Letteratura Italiana
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LEZIONI DI LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907
– Cos’è? Cos’è? Campana a martello! fuoco? Ladri? Banditi? – I puri-
sti vogliono il che avanti, i toscani no; ma siccome questi dicono la cosa
più brevemente, così noi li imiteremo. Più sotto, là dove il Manzoni
dice che Perpetua trovavasi a un punto importante del racconto, abbia-
mo le frasi: – Nel vano immoto dell’aria – per l’ampio silenzio della
notte – in cui il Manzoni ha voluto rinforzare il tono. Un aggettivo
avanti il sostantivo non va, già dissi, tanto meno poi due: se la parola
è propria non ha bisogno di servitori. Il Manzoni fa ciò poche volte
soltanto; e qualche volta si può fare. Del resto il Manzoni ha una frase
simile nel “Nome di Maria” dove dice [;] di Maria stessa che «salìa
non vista alla magion felice - d’una pregnante annosa». Taccio che
pregnante si dice solo dell […] Renzo, Lucia e Agnese vanno a rifugiarsi
al monastero. Renzo s’affaccia alla porta, Fra Cristoforo lo accoglie, c’è
l’impressione delle parole dette dal frate guardiano all’orecchio di Pa-
dre Cristoforo, la risposta latina «Omnia munda mundis», l’addio di
Lucia e la chiusa finale, che, anche a prescindere dalla credenza in Dio,
ha qualche cosa di grandioso che commuove e impressiona – Nella sce-
na al convento, in ispecie, poche parole, un quadro: ve lo può dipingere
Tiziano. È molto bello il pezzo ma bisogna lasciarlo dov’è: non toglier-
lo colle nostre mani per metterlo, ad es., in una antologia. In esso vi è la
solennità ieratica, sacerdotale, che riscontrasi nelle due ultime sestine
del “Cinque maggio”.
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