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LEZIONI  DI  LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907



                    – Cos’è? Cos’è? Campana a martello! fuoco? Ladri? Banditi? –  I puri-
                    sti vogliono il che avanti, i toscani no; ma siccome questi dicono la cosa
                    più brevemente, così noi li imiteremo. Più sotto, là dove il Manzoni
                    dice che Perpetua trovavasi a un punto importante del racconto, abbia-
                    mo le frasi: – Nel vano immoto dell’aria – per l’ampio silenzio della
                    notte – in cui il Manzoni ha voluto rinforzare il tono. Un aggettivo
                    avanti il sostantivo non va, già dissi, tanto meno poi due: se la parola
                    è propria non ha bisogno di servitori. Il Manzoni fa ciò poche volte
                    soltanto; e qualche volta si può fare. Del resto il Manzoni ha una frase
                    simile nel “Nome di Maria” dove dice [;] di Maria stessa che «salìa
                    non vista alla magion felice - d’una pregnante annosa». Taccio che
                    pregnante si dice solo dell […] Renzo, Lucia e Agnese vanno a rifugiarsi
                    al monastero. Renzo s’affaccia alla porta, Fra Cristoforo lo accoglie, c’è
                    l’impressione delle parole dette dal frate guardiano all’orecchio di Pa-
                    dre Cristoforo, la risposta latina «Omnia munda mundis», l’addio di
                    Lucia e la chiusa finale, che, anche a prescindere dalla credenza in Dio,
                    ha qualche cosa di grandioso che commuove e impressiona – Nella sce-
                    na al convento, in ispecie, poche parole, un quadro: ve lo può dipingere
                    Tiziano. È molto bello il pezzo ma bisogna lasciarlo dov’è: non toglier-
                    lo colle nostre mani per metterlo, ad es., in una antologia. In esso vi è la
                    solennità ieratica, sacerdotale, che riscontrasi nelle due ultime sestine
                    del “Cinque maggio”.




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