Page 22 - Lezioni di Letteratura Italiana
P. 22

LEZIONI  DI  LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907



                    vamo presi – non ci sarebbe quel che di componimento, quell’io, che
                    ha qualche cosa di infantile. Tutti loro sono abituati a fare la cattiva
                    copia e poi a trascrivere in pulito il componimento. Potrei dire che
                    la maniera di correggere consiste, per lo più, nell’ampliare piuttosto
                    che nel diminuire; invece bisogna fare come lo scultore, che riduce
                    bella la figura a forza di togliere, quando lavora nel marmo. Così fa
                    l’orsa cogli orsatti [orsetti]: li lambisce per ridurli bene. Virgilio, così
                    faceva de’ suoi versi, per ridurli a quella forma abbastanza aggraziata,
                    e, nella sua modestia, faceva capire che non li considerava troppo
                    belli. Togliere quasi sempre, dunque, dev’essere il loro fine. – Frat-
                    tanto il mio occhio si rallegrava per la visione dei diversi colori onde
                    erano ornate le gentili vaghezze delle colleghe… – Questo periodo io
                    lo ridurrei brevissimo: leverei diversi perché basta l’aver adoperato
                    colore al plurale per dare l’idea della diversità; leverei gentili vaghez-
                    ze perché è proprio dell’uso latino l’adoperare due aggettivi sino-
                    nimi invece del superlativo. Così l’onde erano sa di accademico e
                    colleghe non mi piace. Io ho cominciato dicendo che non vi chiamo
                    colleghi, e ho anticipato la parola che fa al caso vostro: compagni…
                    Ringrazio ad ogni modo l’anonimo maestro che [ha] iniziato il la-
                    voro con un gentile componimento al quale, levando qualche cosa,
                    si riesce a un gentile articolo per un giornale scolastico o pedagogico.
                           _________________________________________

                          Nel secolo passato vi sono stati due grandi scrittori, che si pos-
                    sono confrontare: grandi poeti l’uno nella prosa l’altro nella poesia:
                    Manzoni e Leopardi. Il Manzoni è molto più poeta nei romanzi che nei
                    versi. Curioso questo fatto che egli è modernissimo in prosa, laddove
                    tiene dell’arcaico quando scrive in versi: abbondano, ad es., i die per
                    giorno e altri di questi amminicoli della vecchia accademia. Con ciò
                    non voglio dire che egli non sia un grande poeta anche nei versi; basta
                    citare la Pentecoste e i Cori; intendo soltanto di far notare che egli ave-

                                                10.



















                                                                                 39
   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27