Page 20 - Lezioni di Letteratura Italiana
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LEZIONI DI LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907
Al mio caro Enrico queste mie non brevi fatiche letterarie
30.X.907
mvivarelli
LEZIONE PRIMA
Cari compagni, questo giorno dovrebbe essere destinato alle
esercitazioni; ma poiché tutti non possono essere qui, vedremo meglio
quel che ci convenga fare quest’altro giovedì. Non credano di essere
sotto la ferula del professore: desidero ampia libertà per tutti; e per dar
agio a coloro che non possono sempre intervenire, noi faremo, in ogni
giorno, mezz’ora di esercitazioni e mezz’ora di lezione. Oggi avrei già
un componimento: è anonimo e si capisce il perché. È un componi-
mento molto gentile per me, e se io lo leggessi diventerei molto rosso.
L’osservazione generale che ad esso posso fare è che in realtà esso è, in
qualche parte, componimento. Il componimento è un genere perfet-
tamente scolastico, non letterario: nei trattati di rettorica non si trova
questo genere tutto umbratile, tutto segregato dalla vita. Ora noi inse-
gnanti abbiamo un po’ torto nel dare spesso dei temi da fare, che non
riescono altro che componimenti, che, fuori della scuola, non son nul-
la: né una lettera ad un amico, né un articolo di giornale politico o sco-
lastico. Io raccomanderò sempre, quando assegnano un tema, di aver di
mira un qualche fine a cui debba essere diretto questo lavoro, ad es.: la
pagina di un libro, o, come ho detto poc’anzi, una lettera, un articolo
di giornale politico o scolastico: qualche cosa insomma che possa essere
presentata a un pubblico grosso o piccolo. Gli si leva così un po’ di rigi-
dezza, quello speciale tanfo di scuola, quell’odore di chiuso. Appena ap-
pena c’è un cenno di questo odore di chiuso, in questo componimento,
per es., là dove lo scrittore definisce una sua impressione in questo mo-
do: – Mi sono sentito preso più forte dal desiderio per il lavoro e la scuola e
formai proponimento… – Se questo concetto fosse stato espresso al plu-
rale, come risultante dal discorso dei suoi compagni, p.e. – Tutti pa[re]-
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