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LEZIONI DI LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907
LEZIONE UNDECIMA (ultima)
Riveduta e corretta dal prof. Pascoli
r
Quasi alla fine del cammino di Dante nell’inferno, egli trova una coppia
di dannati come aveva trovato in principio, o quasi al principio; salvo
che la prima coppia era tenuta unita, anche nel mondo di là dall’amore,
e questa è tenuta unita dall’odio, Nelle prime due persone, Francesca e
Paolo; rimane ancora il pensiero d’amore che li aveva trascinati in vita,
secondo il virgiliano: ... curae non ipsa in morte relinquunt, (VI. 438)
[VI 444] (La passione, la pena d’amore non li lascia nemmeno in mor-
te) nel personaggio principale di questo ultimo dramma, persiste una
passione oltre l’odio: persiste una qualche altra cosa, della vita, per la
qua-le morì: la fame.
Dante dunque si trova quasi alla fine del viaggio dopo quel secondo cer-
chio in cui vede i primi veri dannati dell’inferno, i peccatori d’incon-
tinenza e precisamente di lussuria. Egli ha sceso tutti gli altri scaglioni
dell’incontinenza, poi entra nella città di Dite, in cui si sconta il pecca-
to maggiore dell’incontinenza che è la malizia. Questi peccatori sono
distribuiti in tre cerchietti: nel primo ha veduto la violenza o bestialità;
nel secondo (in dieci bolge) ha veduto e maledetto la frode, ma la frode
semplice, quella che si fa ad uomini che non hanno alcuna ragione di
fidarsi. Finalmente è sceso all’ultimo estremo del peccato umano: il tra-
dimento, la malizia contro quelli che hanno ragione di fidarsi.
Qui è morto ogni sentimento umano. In questi ultimi re-
gni dell’inferno è una ghiaccia (come la chiama Dante stes-
so) in cui i dannati sono più o meno immersi secondo la gravità
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Dispensa 12ª
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