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LEZIONI  DI  LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907



                    Mentre che l’uno spirto questo disse,
                      L’altro piangeva sì che di pietade
                      Io venni meno sì com’io morisse,
                      E caddi[,] come corpo morto cade.
                    Il mirabile di questo verso è dato dalla mancanza di elisioni e dall’esse-
                    re composto di parole di non più che due sillabe. Dante ne ha un altro:
                      Come per acqua cupa cosa grave.
                    Il piangere con cui conchiude l’episodio è pure nell’episodio latino, rin-
                    novato con tanta freschezza nuova e nuova passione dal poeta nuovo
                    del Medio evo.
                      Prosequitur lacrimis ... (VI. 471) quando Didone si allontana Enea
                    piange dietro lei.
                    Quello della pietà che lo fa cadere come morto ha un significato altissi-
                    mo di purificazione per mezzo della pietà.
                      Dante non conosceva le teoriche della tragedia greca di Aristotile: la
                    catarsi mediante ἒλεοσ e πάθοσ, la compassione e la passione, eppure an-
                    che del suo dramma, che noi non possiamo assentire a lui che sia una
                    comedia, se non aggiungendo che è divina, il fine è la purificazione, che
                    si ottiene mediante una guerra, sì del cammino e sì della pietate.



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