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LEZIONI  DI  LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907



                    è fiacca, perché Virgilio non può fare in modo tipico questo confron-
                    to. Egli meno degli altri deve rimpiangere la vita, perché un saggio, un
                    poeta pensoso, non poteva dire di aver goduto la felicità della vita; avrà
                    sentito più degli altri il disagio dell’anima irredenta, venuta prima di
                    Cristo.
                    Il passaggio deve essere accaduto in vita. Se mai ci mettiamo in mente
                    che a base di tutto questo episodio sta il poema di Virgilio, che i due in-
                    sieme uniti sono, per noi, una riminiscenza virgiliana,
                    ... conius ubi pristinus illi
                    Respondet curis, aequatque Sychaeus amorem. (VI. 468) [VI 447]
                    e l’affettuoso grido è un’eco di ... dulcique adfatus amore est e che come
                    Didone è recens a vulnere anche Francesca; se insomma intuiamo che
                    Francesca è la Didone moderna, non c’è bisogno di altro.
                    Prima di tutto nel VI° libro c’è un passo poco prima di parlare delle vit-
                    time dell’amore, un passo che dice: (traduzione letterale) «Vicino a lo-
                    ro (i condannati a morte ingiustamente) ci sono i dolenti i mesti i quali,
                    senza colpa si procacciarono la morte di loro mano e per odio alla lu-
                    ce tragittarono le anime (anzi la vita - ma io credo che Dante avrebbe
                    tradotto anima, non vita, non erano tanto saputi a quel tempo!) Come
                    vorrebbero ora lassù sotto l’azzurro del cielo sopportare anche la pover-
                    tà e i duri affanni che porta con sé! Ma il destino lo vieta.»
                    Il concetto è il medesimo. Magari la povertà! Figuriamoci poi se era-
                    no felici!
                    Ma non siamo nel regno d’amore. Quivi si tratta di suicidi: è vero che
                    molti dei lussuriosi sono suicidi, ma Francesca non si è uccisa da sé. Per
                    altro è uccisa dall’amore, ella non fu altro che mediatamente, per così
                    dire, suicida. Nella storia di Didone o Elissa, c’è un punto che certamen-



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