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LEZIONI  DI  LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907



                                     LEZIONE DECIMA
                                 Riveduta e corretta dal prof.  Pascoli
                                                          r





                    Dante pensa a lungo (tanto il tenni basso, il viso, fino che il Poeta mi
                    disse: Che pense?) . Questo pensare a lungo ci dà il senso di quella pa-
                    rola: offense. Offense qui non vuol dire se non che lese nel loro diritto,
                    per così dire, al pentimento. Non sarebbero offense le anime, anche se
                    i loro corpi fossero stati straziati, anche se fossero stati lasciati insepol-
                    ti o coperti da una grave mora di sassi, purché avessero avuto modo di
                    salvarsi.
                    A che cosa pensa Dante in questo piuttosto lungo tratto perché Virgilio
                    ha bisogno di riscoterlo? Pensa precisamente al punto che separa quasi
                    sempre nel mondo, la felicità dall’infelicità; il bene dal male; l’onestà
                    dal delitto. In cose d’amore la verità è più vera che mai.
                    _ Quando risposi, comincia: «O lasso,
                    Quanti dolci pensier, quanto disío
                    Menò costoro al doloroso passo!»
                    Cioè vuol sapere qual è stato il punto che ha portato un guaio eterno,
                    perché le anime sono condannate per sempre; che ha portate quelle ani-
                    me al doloroso passo, cioè alla morte eterna.
                    Poi mi rivolsi a loro, e parla’ io,
                    Quell’ io proposto e però accentrato, può significare che anche gli al-
                    tri, i due dannati, tacevano e non mostravano alcuna voglia di parlare.
                    E cominciai: «Francesca,
                    Come l’ha conosciuta Dante Francesca? L’ha conosciu-
                    ta dalle parole: “Siede la terra dov’io nacqui, non sull’Adria-
                    tico, ma proprio nel lido ove sorge Ravenna. Poi immagina che



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                                                                    Dispensa 11ª

















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