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LEZIONI DI LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907
Ora vediamo l’episodio dantesco dopo questo. - Dal cerchio primaio
Dante con Virgilio è sceso nel secondo. Nel primo c’erano le voci
degli infanti , nel secondo c’è Minosse, (s’intende che Minosse è
trasformato completamente) il quale non vorrebbe che entras-
se il Dottore insieme col discepolo nel cerchio, grida contro di
loro e poi li lascia passare.
Io venni in loco d’ ogni luce muto, (Inferno Canto V° 28 -33).
In Virgilio c’è una selva di mirti, Dante che fa che il peccato sia
pena a se stesso sostituisce un vento impetuoso, simbolo della pas-
sione che trascinò gli amanti e non lasciò in loro la volontà. E
così questa specie di suicidi non può essere punita di un pecca-
to peggiore, con una pena più grave, quali sono quelli e quel-
le di dentro Dite, perché in essi mancava la volontà e non
sornuotava che il talento nel naufragio della loro ragione (= intel-
letto + volontà)... La ragion sommettono al talento.
Talento è usata da Dante invece di appetito.
Però della selva se n’è ricordato per i suicidi in cui è entrata la
volontà in qualche modo, e li punisce entro Dite nella selva
che non ha sentieri, dai rami nodosi, dove fanno il loro nido
le Arpie.
Quando giungon davanti alla ruina, (34 - 36).
Rovina è menzionata altre due volte, ma possiamo contentarci
di ricordarne una, quella del passaggio al cerchietto dei violenti
e quella rovina, dice Dante, avvenne precisamente alla morte
di Gesù Cristo come dicono i Vangeli: « ... la terra tremò, e le pie-
tre si schiantarono e i monumenti furono aperti e molti corpi di
santi che dormivano, risuscitarono»(Vangelo di S. Matteo). E Gesù
aprì violentemente la porta fracassandone i serrami e andò a
portar via la preda all’Inferno.
Raffaello Fornaciari, spirito arguto, per primo disse che quella ro-
vina nel cerchio dei lussuriosi benché accennata così velatamente
è causata dallo sconquasso che avvenne in quel momento della
redenzione: e i pianti e i lamenti raddoppiano davanti a quella
rovina, perché le anime vedono che avrebbero potuto essere salve
per la redenzione, di cui un altro segno è nella porta aperta
davanti alla quale pure i dannati piangono e gridano disperata-
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