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LEZIONI  DI  LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907



                                       LEZIONE NONA
                                 Riveduta e corretta dal prof.  Pascoli
                                                          r
                    Odisseo vede nel mondo di là, oltre gli altri eroi, l’uomo a cui era stato
                    cagione di morte, gli parla con parole di miele, ma l’anima che non può
                    essere risanata da queste parole se ne va isdegnata e dispettosa.
                    Enea nel mondo di là, trova tra altre anime una vittima a cui egli è sta-
                    to cagione di morte: non è più un eroe, ma una regina, non è questio-
                    ne di armi, ma questione d’amore. Anch’esso ora vorrebbe confortare:
                    avere il perdono da questa sua tradita, involontariamente, per opera del
                    fato, quanto si vuole, ma abbandonata dopo essere stata innamorata da
                    lui. Ma anche la donna fugge nel boschetto ombrifero dove ha qualcu-
                    no che la consola: il suo primo marito, al quale ruppe fede, anch’essa
                    per vole-
                    re del fato.
                    Il poeta nuovo, quegli che segue Virgilio nel mondo di là, trova, nel cer-
                    chietto della lussuria e dei vinti da amore, una donna la quale è recente
                    dalla ferita, sebbene sian corsi degli anni; ma insomma è una donna del
                    suo tempo. Questa donna ha con sé il suo amante e gira spinta dal ven-
                    to im[m]agine della passione che li ha trascinati nella vita. In ciò simile
                    al fatto di aver con sé l’uomo che ama, a Didone. Solamente abbiamo
                    già notato che, mentre la Didone virgiliana ha il marito, questa nuova
                    ha l’amante.
                    Se fosse solo in questo la corrispondenza tra i due episodi, non sa-
                    rebbe gran cosa, ma c’è ben altro. Tutto l’episodio di Francesca ha
                    per base l’episodio virgiliano. – Un verso, abbiamo ragioni particola-
                    ri di crederlo, è continuamente nella mente di Dante. Non è dell’E-
                    neide, ma di un’Egloga pastorale che Virgilio scrisse prima del poema
                    agricolo e della Eneide. In questi suoi Bucolici Carmi come li chia-
                    ma Dante, Virgilio ha, nell’Egloga Xª che fu avanti lo spirito di Dan-
                    te, quando egli ebbe la sua famosa corrispondenza con Giovanni del
                    Virgilio, povero scrittore di versi latini, lettore nello studio di Bolo-
                    gna, il verso che Dante aveva presente: Omnia vincit amor, et nos ceda-

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