Page 144 - Lezioni di Letteratura Italiana
P. 144
LEZIONI DI LETTERATURA ITALIANA - ANNO ACCADEMICO 1906-1907
Egli doveva trovare in una grande selva un ramo d'oro e con que-
sto andare a placare la dea dei morti, Persefone o Proserpina, e, pla-
cata la dea, vedere suo padre. Ma come trovare il ramoscello se era
in una selva grande? Poi doveva seppellire il corpo di Miseno l’ami-
co suo, che essendo insepolto, macchiava tutta la sua compagnia di
guerrieri. Trova sopra la spiaggia del mare il cadavere del trombet-
tiere; ma si doveva bruciarlo, entra nel folto della foresta a prov-
vedere la legna pel rogo e vede scendere dal cielo due colombe che
lo guidano e allora trova il ramo d'oro, lo spicca, ne nasce un altro.
Enea giunge ad una spelonca da cui esalano fiati mefitici: è l'inferno.
Fa sacrifizio di agnelle nere, come in Omero, poi della vacca sterile che
Odisseo promette solo. Fatto questo si avvia nella caligine incerta come
quando c'è e non c'è la luna, e vanno nel regno dei morti.
Prima trovano dei simboli, piuttosto che personaggi, poi i mostri, un
grande fiume (Acheronte) un vecchio navicellaio (Caronte) che non li
vuol ricevere, perché i corpi vivi non si possono trasportare. Enea mo-
stra il ramo d'oro e allora approda di là. Al primo entrare udì un gran-
de vagito di bambini (condannati ingiustamente dalla natura, prima di
avere avuto la loro parte di vita e di felicità[)]; poi vede coloro che furo-
no condannati a morte per false accuse e vicino siede Minosse che rifor-
ma le sentenze date dagli uomini.
Il terzo ordine di persone sono i morti d'amore. Qualche cosa di in-
giusto anche questo. L'amore è vita, senza di esso non sarebbe il mon-
do, e tuttavia per questi infelici è stato causa di morte. E questi in-
felici, infelici anche di là, pensano sempre alle loro pene d'amore.
Errano in una grande selva di mirti (albero di Venere) per segreti sen-
tieri, e alcuno mostra la sua ferita. Tra queste anime di donne aman-
ti, morte d'amore, fresca ancora della sua ferita errava Didone fe-
nicia nella grande selva, cui l'eroe troiano, quando le fu presso e la
conobbe fra le altre ombre oscure, come chi vede o pargli vedere tra le
71.
161