Page 18 - Oriana Fallaci - La vita è una guerra ripetuta ogni giorno
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«Tutte le bandiere, anche le più nobili, le più pure, sono sozze di sangue e di
merda.»
Se potessimo contare tutte le creature che nel corso dei secoli si sono fatte straziare
e ammazzare per la libertà, ci accorgeremmo che nessun altro concetto è costato tanti
fiumi di lacrime e sangue. E se potessimo incollare insieme tutti i pezzi di carta su
cui è stata scritta o stampata la parola «libertà», ne otterremmo un foglio dentro cui
impacchettare la Terra. Non v’è poeta che non abbia cantato la libertà, non v’è
filosofo che non abbia riflettuto a fondo sulla libertà, non v’è storico che non ne
abbia narrato le vittorie e le sconfitte: sulla libertà possediamo versi memorabili,
pagine indimenticabili. Eppure non esiste una definizione universalmente accettata
della libertà e continuiamo a chiederci che cosa sia, in che cosa consista. Io per
prima. Sono stata educata nel culto della libertà, ho imparato da bambina ad amare
coloro che la difendono e a odiare coloro che la opprimono, non scrivo mai un libro
o un reportage o una lecture che non tocchi il tema della libertà, e quando mi viene
chiesto di riassumerne il significato con poche parole vengo presa dal panico.
Forse questo accade perché, come tutti i concetti assoluti, il concetto di libertà è
una somma di idee non riconducibili a una singola idea, è un mosaico di
interpretazioni, quindi contraddizioni implicite. Forse perché, più che un concetto, la
libertà è un sentimento e razionalizzare un sentimento è impossibile. O forse
semplicemente perché la paura di cadere nella trappola della retorica quindi della
menzogna ci frena, pensa alla libertà cui ci si riferisce con maggior frequenza cioè la
libertà politica, la libertà intesa come diritto e dovere del cittadino. Ho visto libertà
ferite, anzi assassinate, in nome di quella libertà. Ho visto apostoli della libertà
trasformarsi in carnefici della libertà, in nome di quella libertà. Ho visto
promuovere e fare guerre ingiuste, rivoluzioni false, in nome di quella libertà. Ho
visto compiere crimini orrendi e massacri mostruosi in nome di quella libertà, al
grido di viva-la-libertà, patria-e-libertà, indipendenza-e-libertà, uguaglianza-e-
libertà, giustiziae-libertà. Del resto la Storia ci insegna che ovunque, in ogni tempo e
sotto ogni bandiera, coloro che si battono contro i tiranni possono diventare a loro
volta tiranni. I peggiori tiranni. […]
La libertà vera, la libertà pura, esiste soltanto nel sogno. La libertà è un sogno.
Per rincorrere quel sogno, catturarne almeno l’ombra, materializzarne almeno il
riflesso, ci si batte e ci si strazia e si muore. Però guai a non rincorrerlo, guai a
stancarsene, a rinunciarvi pensando che è vano inseguire ciò che non esiste. Senza