Page 160 - Oriana Fallaci - Solo io posso scrivere la mia storia
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Nota dell’editore
«Non sono mai stata un animale domestico. Non mi sono mai vista chiusa a chiave
nel piccolo cosmo della famiglia. Il mestiere di moglie mi ha sempre inorridito. Non
volevo fare la moglie. Volevo scrivere, viaggiare, conoscere il mondo e sfruttare il
miracolo d’essere nata.» Queste parole battute a macchina nei primi anni Settanta e
conservate in una cartelletta, quel «non» ripetuto tre volte, sono la firma di una donna
che ha raccontato la storia del Novecento e ha riconosciuto per prima il più grande
incubo del Ventesimo secolo: il terrorismo globale.
Oriana Fallaci sapeva che il ritratto più fedele di uno scrittore si ritrova nei suoi
libri, non certo nelle sue vicende private. Nel suo caso poi gli spunti autobiografici
rappresentano proprio la cifra stilistica di un’autrice che non ha mai avuto paura di
descrivere il mondo filtrato dai suoi occhi. Perfino le sue riflessioni e i tormenti più
intimi, nei suoi articoli diventano un pretesto per smascherare il potente di turno o il
divo di Hollywood o, ancora, per raccontare la tragedia di una guerra in tutto il suo
orrore e la sua miseria.
In questo volume sono stati riportati brani tratti dai suoi scritti più celebri e
pagine inedite qui pubblicate per la prima volta. In particolare, gli appunti
autobiografici utilizzati per la stesura di Un cappello pieno di ciliege, un racconto
intitolato «Ritorno in Grecia» in cui ripercorre il primo anno dopo la morte di
Panagulis, stralci su temi d’attualità come «Matrimonio e no» e «Libertà». Per non
sovrapporsi alla voce autentica di Oriana Fallaci non è stata aggiunta alcuna parola,
così come i riferimenti bibliografici sono stati segnalati a fine libro (dove non
compare un segno di nota, l’origine del brano è da riferirsi a quella indicata nella
nota successiva).
Solo io posso scrivere la mia storia è il risultato di un lungo e delicato lavoro di
ricerca, un omaggio ai molti volti di un grande scrittore e di una donna scomoda che
ha saputo trasformare la memoria personale in capolavoro letterario.